Le nebbie del passato
È da consigliarne la lettura. Assolutamente. Perché la scrittura dell’autore è a tutto tondo, perfetta nella sua cesellatura e finezza. Nonché la copertina del volume merita per una peculiare e distinta delicatezza Le nebbie del passato è un ottimo esempio di narrativa italiana. Che merita un sagace apprezzamento, del tutto dovuto. L’autore si chiama Andrea Marchetti, classe 1966, e questa è la sua opera prima. Appassionato di letteratura e gialli d’autore, Marchetti, nativo dei Castelli Romani, ha realizzato un volume di oltre 300 pagine, avvincente nelle descrizioni dei luoghi, dei fatti e dei personaggi e con un finale a dir poco ipnotico. Per non parlare e ripetere dello stile elegante e cesellato come da miniatore, sin nei minimi dettagli. La trama si snoda nell’antico paese di Montebello, in un’Italia da poco uscita dalla Seconda Guerra Mondiale. Ed è in un sottile gioco di luci ed ombre che i personaggi si muovono, rincorrendosi alla ricerca dell’anelata verità e giustizia. Sono alcune morti misteriose, di recente e vecchia data, a legare tra loro il Maresciallo Leonardi e molti altri personaggi del romanzo. Ma non solo. Le nebbie che calano all’improvviso e repentine si levano, ritmano il tempo della scena e dell’arcano, nell’attesa che alla fine si svelino gli inganni e l’ordine venga ristabilito. Il passato ed il presente s’intrecciano così in un futuro dall’incerto sapore ed il lettore viene a dir poco avviluppato se non ammaliato dal senso di un tempo lento ma preciso. Come giusta ed attenta è ogni singola parola. Il tutto si scioglie, esattamente, in un finale denso e ricco di emozionanti impressioni. Ma ed eppure qualcosa di indecifrabile resta anche nella conclusione. Ed il lettore non potrà che esserne compiaciuto. Si plauda così a Marchetti, con l’auspicio di un suo sempre ed inesauribile esprit de finesse.
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