Le navi dei veleni
L’idea del libro dei due giornalisti Massimo Clausi e Roberto Grandinetti è nata subito dopo il ritrovamento di un relitto a largo della costa di Cetraro, in provincia di Cosenza. L’ipotesi è che si tratti di una nave carica di rifiuti radioattivi affondata dalla malavita, vicenda confermata nel 2004 da un pentito della ‘ndrangheta che rivela in un dossier, destinato alla direzione nazionale antimafia, un traffico illegale di rifiuti tossici che vede coinvolti l’organizzazione criminale della ‘ndrangheta, i servizi segreti deviati, oscuri faccendieri ed esponenti di primo piano della democrazia cristiana.
Le morti del capitano di corvetta Natale De Grazia, della giornalista del Tg3 Ilaria Alpi e dell’operatore Rai Miran Hrovatin, ancora avvolte nel mistero, sarebbero direttamente connesse alle indagini da loro condotte su questa vicenda. Il capitano è stato presumibilmente avvelenato mentre la giornalista e l’operatore sono stati assassinati in Somalia, uno dei paesi del Corno d’Africa nel quale si sospetta che venissero scaricati rifiuti tossici in cambio di armi. Gli autori denunciano inoltre che in Italia si producono circa 90 milioni di tonnellate di rifiuti pericolosi, dei quali solo per 80 milioni è accertato lo smaltimento legale mentre tra i sei e i dieci milioni di tonnellate scompaiono nel nulla. Questo fenomeno potrebbe essere collegato alla presenza di navi cariche di rifiuti inabissate a largo delle coste italiane, in Toscana come in Calabria ed in Liguria. È in questo scenario che si colloca lo stesso caso Cetraro, la strana vicenda dell’arenamento della ‘Jolly Rosso’ sulla spiaggia di Amantea nel 1990 e l’inquinamento radioattivo della vallata del fiume Oliva dovuto al successivo sotterramento dei fusti radioattivi. I caratteri più inquietanti di questa storia riguardano le relazioni tra la ‘ndrangheta, che nella faccenda ha il ruolo di mero esecutore, e organi di Stato che attraverso sottosegretari e uomini di Sisde e Sisme hanno dato indicazioni sui traffici e sono riusciti ad inabissare la verità per tutti questi anni.
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