Le meraviglie del mondo invisibile
Nel 1692 nel piccolo villaggio di Salem, nello Stato americano del Massachusetts, la figlia e la nipote del reverendo Samuel Parris sono colte da bizzarre crisi convulsive, durante le quali accusano gli spettri dei loro vicini di torturarle con metodi occulti. Immediatamente il terrore di una presenza diabolica si impossessa degli abitanti di Salem e dei paesi adiacenti, e nel giro di alcuni mesi insinuazioni e accuse a catena pronunciate dalle giovani, che danno spesso in escandescenze e hanno comportamenti inconsulti, portano alla celebrazione di un processo,
interrotto d’autorità alla fine dell’anno, a causa del quale quasi 200 persone vengono imprigionate e 55 torturate per estorcer loro «la verità», 144 (di cui 106 donne) vengono imputate di essere possedute dai demoni e 19 (di cui 14 donne) sono giustiziate per impiccagione. Alimentata dal fervore religioso popolare e dall’inflessibilità di alcuni pastori protestanti, questa persecuzione di streghe ha termine solo quando un altro influente religioso, il reverendo Increase Mather, si scaglia contro gli errori e le aberrazioni procedurali seguite dagli inquisitori del tribunale per costringere qualunque imputato ad ammettere di aver intrattenuto traffici illeciti con il demonio.
Paradossalmente, uno dei più strenui critici della ‘ragionevolezza’ e della ‘liberalità’ di Increase Mather in questa circostanza fu suo figlio Cotton, anche lui pastore protestante e anche lui in qualche modo coinvolto, idealmente, dal processo di Salem. Pur razionale e aperto alle novità del mondo moderno (fu ad esempio un convinto sostenitore dell”inoculazione’ antivaiolosa, in tempi nei quali non si conosceva il vaccino), Cotton Mather sentiva come sua missione il dovere di combattere tutte le manifestazioni del maligno nel mondo terreno, togliendogli quanti più spazi possibile e recidendo alla radice il male, anche nel caso dei ‘posseduti’. Nell’opera Le meraviglie del mondo invisibile, del 1693, Mather spiega con dovizia di particolari i motivi di questa sua posizione e dà la sua interpretazione su alcune delle ‘streghe’ di Salem. Il suo testo – pubblicato ora per la prima volta in italiano dalla Golem Libri di Roma e corredato da un altro scritto importante di quell’autore – costituisce una preziosa occasione di capire che cosa realmente pensavano coloro che, in buona fede, auspicavano il patibolo per ogni deviazione dai buoni precetti religiosi e che, fortunatamente, la storia ha condannato per sempre.
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