Le mani di Lex Luthor sulla Rete
Milano, 19 dicembre 2009. La violenza desta orrore e sdegno. Il volto sanguinante di Berlusconi, ferito a Milano nel pomeriggio del giorno di santa Lucia, è simile, per una volta, alle facce martoriate dei Rom, dei profughi, dei senzatetto colpiti dalla furia razziale o dalla crudeltà istituzionale. Di fronte a questi eventi, che vedono l’uomo simile alle creature brute, ci si chiede da cosa scaturisca l’odio. Nel caso del primo ministro, in molti hanno strumentalizzato un fatto grave gettandone le responsabilità non al raptus di un uomo dal fragile equilibrio psichico, ma – in un clima inquisitoriale – a inquietanti figure di streghe e untori: Di Pietro, Travaglio, Spatuzza, le “toghe rosse”. E, perché no?, internet: FaceBook… i blog… l’informazione libera. La caccia alle streghe non sembra fermarsi neanche in seguito alle dichiarazioni della segretaria del Milan, che dimostrano come l’aggressore di Silvio Berlusconi avesse da mesi un’ossessione per il presidente del consiglio e fosse convinto che questi gli dovesse un favore (lo sblocco di una carta di credito, secondo i ricordi della segretaria). Niente a che vedere, quindi, con i veleni politici, che pure sono perniciosissimi; niente a che vedere con la presunta pericolosità delle opinioni contrarie alle politiche della maggioranza; nulla a che spartire con FaceBook, i blog e la Rete, nuova “emergenza sicurezza” sollevata dal centrodestra. Questo governo – non senza precise e gravi responsabilità dell’opposizione, che su certi temi non ha mai smesso di recitare la parte del “governo-ombra” – ha già soppresso molte libertà e annichilito la dignità di tanti esseri umani, in primis migranti e Rom. Con il famigerato “pacchetto sicurezza” ha creato un’emergenza umanitaria tragica, con migliaia di stranieri fuggiti da Paesi in crisi umanitaria costretti a nascondersi e vivere come animali per evitare i Cie e la deportazione; con migliaia di Rom che vivono e muoiono braccati e perseguitati, senza un futuro, in un clima allucinante di orrore, miseria e dolore. Finanziamenti di opere folli e costosissime, come il film di propaganda della Lega Nord “Barbarossa” (costo: 30 milioni di euro; incassi: meno di 400 mila euro) dimostrano che poca attenzione vi sia per i valori della cultura democratica e che sprezzo vi sia delle regole. E tutti i provvedimenti a favore delle mafie, dalla soppressione delle intercettazioni allo scudo fiscale, dai beni sequestrati messi all’asta alla delegittimazione di magistrati e collaboratori di giustizia, non sono un vero e proprio attentato alla libertà e alla vera sicurezza di tutti noi? Si cerca di mettere il bavaglio agli attivisti e ai “patrioti costituzionali”, di ridicolizzare il lavoro dei giornalisti che hanno il coraggio di denunciare la corruzione, di far passare i magistrati (che pure spesso sbagliano) per strumenti di una “sinistra” che per il vero – escluse poche realtà – ha perso qualsiasi identità e di certo non controlla “toghe rosse”, visto che non controlla neanche se stessa e va alla deriva in silenzio (Franceschini, se ci sei ancora, batti un colpo!). Si creano casi-civetta per distrarre l’opinione pubblica dai veri problemi. Si è portato un movimento anti-immigrazione e anti-minoranze razziali – le cui idee sono violente fino al sadismo, anticostituzionali, simile a quelle del Partito dei Lavoratori che incubò il nazionalsocialismo – ai vertici dello Stato, dove trasforma i propri deliri, le proprie teorie sugli stranieri e i diversi in leggi dello Stato. Ora, estremo insulto alla libertà e alla democrazia, si vuole controllare la Rete, per impedire che gli ultimi semi di verità sfuggiti al grande aspirapolvere politico-mediatico circolino e lentamente fruttifichino. Bisogna essere coraggiosi e attuare una resistenza nonviolenta, ma strenua, per evitare che un “Lex Luthor”, i suoi avvocati e i suoi “robot” – che paiono usciti da un brutto fumetto (tale è l’Italia, oggi) – uccidano anche la speranza.
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