Notizie in Controluce

Nel suo ultimo libro intitolato “Cambiamo strada. Le 15 lezioni del Coronavirus”, Cortina Editore, 2020, l’ultra centenario (103 anni) filosofo e sociologo Edgard Morin afferma: “Siamo entrati nell’era delle grandi incertezze. Il futuro imprevedibile è in gestazione oggi. Assicuriamoci che tenda a una rigenerazione della politica, alla protezione del pianeta e a un’umanizzazione della società: è tempo di cambiare strada”. A distanza di oltre tre anni dalla pandemia non abbiamo imparato la lezione. Durante il confinamento si erano fatti tanti buoni propositi a partire dal potenziamento della sanità, alla diminuzione dei consumi, al recupero dei rapporti umani tra persone. Nessuno di questi propositi si è trasformato in realtà: assistiamo ad un definanziamento della sanità ed alla fuga dei medici italiani o all’estero o dalle strutture pubbliche a quelle private, ad una ripresa forsennata dei consumi (si pensi al fatto che uno studio della banca di affari Barclays ha calcolato che i concerti della cantante americana Taylor Swift avrebbero creato nel Regno Unito un giro di affari di circa 1 miliardo di sterline, e che sono venuti in Europa migliaia di americani spendendo cifre colossali e inquinando il Pianeta con i voli transatlantici), ad un ritorno ad un egoismo dilagante (sono stati dimenticati i cori di reciproco incoraggiamento cantati dai balconi).

Le riflessioni e le 15 lezioni del Coronavirus di Morin sono del tutto estranee anche al modo di essere, di pensare, di governare di coloro che amministrano la città di Albano Laziale.

Ad Albano Laziale la rappresentanza democratica è nelle mani di una decina di liste elettorali, ma sostanzialmente di due partiti, il PD e Fratelli d’Italia, che si rifanno a quelli nazionali. In realtà i due partiti non hanno alcun rapporto con i cittadini, sono gusci vuoti, non promuovono momenti di partecipazione (come di faceva una volta!), sono rappresentati da un manipolo di persone (in alcuni casi di transfughi da un partito all’altro) che si fanno vedere soltanto ai tempi delle elezioni. Non organizzano incontri, non mobilitano coloro che vorrebbero partecipare alla vita pubblica, non propongono una loro visione del mondo. Il PD di Albano non è più neanche in grado di organizzare, come nel passato, la Festa dell’Unità. Non rendiconta su come sta gestendo il Comune, ma si impegna in una sterile propaganda sui social magnificando le iniziative di ordinaria e dunque obbligatoria manutenzione. La gestione dei 22 milioni di euro del PNRR è tutta da valutare: per esempio il progetto della pista ciclabile (300 mila euro), che ha ricevuto unanimi critiche, è bloccato dopo il suo avvio circa un anno fa; il progetto di Piazza Carducci (600 mila euro) non consegue l’obiettivo dichiarato di riqualificazione  della piazza: non tiene conto dell’impatto sulla viabilità e sui parcheggi, della gestione dei rifiuti, delle manutenzioni, del decoro urbano, dell’ordine pubblico, del controllo degli illeciti e degli abusi edilizi, della sicurezza (sotto il profilo della sicurezza sono stati evidenziati seri problemi di accesso dei mezzi di soccorso che, per intervenire nella piazza, dovranno divellere paletti e panchine di marmo).

I progetti approvati dall’amministrazione di Albano hanno ben poco a che vedere con gli obiettivi del PNRR (digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica e inclusione sociale), ma mirano ad approfittare dell’occasione offerta – inopinatamente – dalla Regione Lazio sotto il titolo di Rigenerazione urbana che non rigenera nulla ma consolida l’esistente attraverso un finanziamento per effettuare interventi comunque utili per la comunità ed i cui fondi dovranno essere restituiti all’Unione europea. Insomma, i progetti del Comune di Albano Laziale appaiono riportarci al “tempo di prima” piuttosto che essere orientati ad introdurre profondi cambiamenti con investimenti per il rilancio della città.

L’esistenza in vita di Fratelli d’Italia si è risolta negli ultimi tempi con l’affissione di manifesti in cui si ringraziano gli elettori per i cospicui voti ricevuti alle elezioni europee con tanto di gigantografia del senatore locale che, peraltro, era stato eletto nelle precedenti elezioni del parlamento nazionale.

Insomma, la classe politica di Albano Laziale – composta sia dalla maggioranza sia dall’opposizione che non propone una sua visione politica (weltanschauung) di destra – si dimostra del tutto inadeguata a guidare la comunità.

Purtroppo non è alle viste una nuova e diversa classe dirigente, composta da giovani e meno giovani spinti da solidi ideali, scevri da un diffuso egoismo e disponibili a “sacrificarsi per la patria”, che si metta al servizio della comunità in un futuro caratterizzato da guerre, problemi ambientali, in una società che nulla ha imparato dall’esperienza della pandemia.