LE LEGGI AI TEMPI DEL CORONAVIRUS. APPLICARLE O INTERPRETARLE?
In tempo di Coronavirus è molto difficile parlare della gestione della sicurezza nei Castelli Romani senza incorrere in fraintendimenti o, peggio, in sterili polemiche. Partiamo dunque con una affermazione senza ambiguità: tutti i cittadini devono essere infinitamente grati alle forze di sicurezza per il loro sforzo e per l’abnegazione con cui svolgono il loro prezioso lavoro. Detto questo, c’è modo e modo per svolgerlo. Giovanni Giolitti diceva: “Per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano”. Al di là di una lettura in chiave di amico-nemico in questo caso non applicabile, l’aforisma ci aiuta a interpretare alcuni eventi di cui si è avuta notizia nei giorni scorsi. E’ ben noto che i provvedimenti del governo relativi alle legittime limitazioni alla libertà personale hanno valore per tutto il territorio nazionale; è altrettanto chiaro che le leggi nazionali debbano essere calate nelle singole realtà. Nello specifico dei Castelli Romani siamo fortunatamente a livelli di contagio molto bassi e di fronte a un sostanziale rispetto delle regole del distanziamento. Ci si aspetterebbe dunque che, senza fare sconti a chi viola le leggi, le forze di polizia adottassero un criterio di interpretazione nel contesto dato piuttosto che di applicazione rigida di regole erga omnes. Ciò non sempre avviene. Per quello che si apprende dal mondo dei social – da cui provengono notizie non sempre veritiere e dunque da verificare – e dalla stampa locale, vi sono stati comportamenti di alcuni (fortunatamente pochi) vigili urbani che hanno destato qualche perplessità: comportamenti non rispettosi (e forse più che non rispettosi) nei confronti di un rappresentante delle istituzioni; un’interpretazione del tutto soggettiva della quantità e della qualità della spesa da effettuare al supermercato; parole come “stupidi” e “deboli d’animo” rivolte ai cittadini. Se tutto questo è vero, ci si interroga se il comportamento di pochi non vanifichi il lavoro e la dedizione dei molti. Proprio in questi giorni i Carabinieri, insieme alle Poste Italiane, hanno attivato, all’insegna della vicinanza e del conforto ai cittadini, un servizio di prelievo e di consegna della pensione alle persone anziane che ne facciano richiesta. E’ di questo che si sente il bisogno, non di atteggiamenti che contribuiscono a elevare il livello di stress delle persone: dopo un mese dallo “state a casa” e con la prospettiva di dover rimanere in cattività per altre settimane in cui prorompe la primavera che con il suo risveglio invita all’aria aperta, i cittadini si trovano in una condizione di crescente disagio, nervosismo, talvolta di paura – anche per l’impatto economico della crisi. E l’equilibrio psichico è un bene prezioso in tempi travagliati come questi, in cui le tensioni individuali possono sfociare in fuochi sociali.
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