Le Fs acquisiscono Anas, il Sada molto preoccupato
Relativamente alla prospettata acquisizione di Anas da parte delle Fs, il Segretario Nazionale del Sindacato AutonomDipendenti Anas, Nicola Apostolico, dichiara quanto segue:
“Con il via libera, da parte della Corte dei Conti, alla registrazione del Contratto di Programma dell’Anas 2016-2020, saranno conferite, nei prossimi giorni, a Fs le azioni di Anas (Socio unico il Mef), si chiudono le condizioni previste dalla legge per l’integrazione delle due società. Rimangono aperte, a detta del management aziendale, la partita del contenzioso (di oltre 10 mld di euro), il cui piano di abbattimento procede tra non poche difficoltà, e, soprattutto, l’obiettivo strategico dell’uscita dalla P.A. (che consentirà allo Stato di ridurre il deficit pubblico e, all’Anas, di migliorare la capacità di spesa) che dovrà essere certificata da Istat ed Eurostat (i cui tempi non saranno brevi, uno o due anni) e che non è affatto scontata. Non c’è dubbio che l’integrazione nella holding Fs, e uscire o meno dalla P.A. produce effetti e ricadute il cui impatto non sarà indifferente e, al momento, impossibile da valutare nella sua effettiva portata.
Come Sada non abbiamo nessun preoncetto nei confronti della radicale trasformazione cui andrà incontro l’Anas, e non è nostra intenzione alimentare allarmismo o dissenso (attualmente, sotto traccia tra i dipendenti) ma, semplicemente, dare voce e ribadire legittime perplessità visto quanto, nel passato, simili operazioni industriali hanno generato, soprattutto nei confronti di chi le subisce: i lavoratori. Ci si aspetterebbe, rispetto a un progetto industriale di questa portata, un quadro più delineato. Ad oggi, manca un chiaro e definito “Piano d’impresa” di integrazione che indichi, con estrema chiarezza, il ruolo e l’autonomia di Anas all’interno del Gruppo Fs, gli asset societari, le ricadute sulla riorganizzazione della Società e le tutele del personale. E, inoltre, non si conoscono i dettagli e, per certi versi, non registriamo nemmeno versioni univoche in ordine alle finalità, agli obiettivi e agli indirizzi, da parte di Mit-Fs-Anas, né ci sono stati incontri specifici tra le parti sociali e il vertice aziendale per analizzare e discutere questo progetto di fusione e le conseguenti ricadute che avrà sul personale e sull’organizzazione ed erogazione dei servizi legati alla mission aziendale.
Perplessitá e timori che ribadiamo (da oltre un anno e, purtroppo, in completa solitudine) nei confronti di un progetto industriale che comporterà inevitabilmente ricadute sui circa 6.000 dipendenti Anas. L’Anas di ieri e di oggi non sarà più quella di domani, per cui all’orgoglio del passato e alle certezze del presente si contrappongono le incognite di un futuro che ci lascia molto preoccupati“ .
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