“Le Follie di Brooklyn” di Paul Auster
Nathan Glass è nato a Brooklyn e benché abbia lasciato il quartiere a tre anni per trasferirsi con i genitori fuori da New York, vi fa ritorno, cinquantasei anni dopo e ormai pensionato, perché ha deciso di morire lì. Un tumore non gli lascia scampo…o almeno così crede. Il caso infatti ha in serbo per lui ancora tante avventure. Comincia così “Le Follie di Brooklyn” romanzo dell’americano Paul Auster. È il caso, leit motiv di tutti i libri di Auster, a muovere tutto, a dare a Nathan Glass materiale per la scrittura del suo libro sulla follia umana: l’incontro con il nipote Tom, le avventure del libraio-falsario Harry, l’apparizione improvvisa della piccola Lucy, il sogno di vivere all’Hotel Esistenza, l’amore per la Bellissima e Perfetta Madre. Con stile semplice Paul Auster ci restituisce il vivido quadro di una New York pulsante, colorata nei suoi mille quartieri, spensierata e piena di energia. Una commedia che termina la mattina dell’11 Settembre 2001, data oltre la quale i lieto fine diverranno di colpo più amari e difficili. Ma questa è un’altra storia.
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