Le disposizioni testamentarie di Alfred Nobel
La totalità del mio residuo patrimonio realizzabile dovrà essere utilizzata nel modo seguente: il capitale, dai miei esecutori testamentari impiegato in investimenti sicuri, dovrà costituire un fondo i cui interessi si distribuiranno annualmente in forma di premio a coloro che, durante l’anno precedente, più abbiano contribuito al benessere dell’umanità. Detto interesse verrà suddiviso in cinque parti uguali da distribuirsi nel modo seguente: una parte alla persona che abbia fatto la scoperta o l’invenzione più importante nel campo della fisica; una a chi abbia fatto la scoperta più importante o apportato il più grosso incremento nell’ambito della chimica; una parte alla persona che abbia fatto la maggior scoperta nel campo della fisiologia o della medicina; una parte ancora a chi, nell’ambito della letteratura, abbia prodotto il lavoro di tendenza idealistica più notevole; una parte infine alla persona che più si sia prodigata o abbia realizzato il miglior lavoro ai fini della fraternità tra le nazioni, per l’abolizione o la riduzione di eserciti permanenti e per la formazione e l’incremento di congressi per la pace (…) È mio espresso desiderio che all’atto dell’assegnazione dei premi non si tenga nessun conto della nazionalità dei candidati, che a essere premiato sia il migliore, sia questi scandinavo o meno.
L’autore indicò anche le Istituzioni deputate e alcuni criteri di assegnazione, di cui si parla altrove, in queste pagine. È da notare inoltre che, per quanto riguarda il premio per la chimica, l’alternativa «o apportato il più grosso miglioramento» ha una chiara matrice ‘freudiana’, avendo Nobel ‘migliorato‘ la nitroglicerina, invenzione di Ascanio Sobrero.
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