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LE DICHIARAZIONI DEI REDDITI NEI COMUNI DEI CASTELLI ROMANI E L’EVASIONE FISCALE

LE DICHIARAZIONI DEI REDDITI NEI COMUNI DEI CASTELLI ROMANI E L’EVASIONE FISCALE
Maggio 20
07:21 2024

Il ministero dell’Economia e delle finanze (MEF) ha pubblicato le statistiche sulle dichiarazioni dei redditi degli italiani analizzate a livello comunale per numero di contribuenti, ammontare di reddito imponibile, tipo di reddito, fascia di reddito, imposta pagata, addizionali regionale e comunale.

Le statistiche relative ai 17 Comuni dei Castelli Romani mostrano che nel 2022, in media, ciascun cittadino ha versato 5.400 euro di IRPEF, 598 euro per l’addizionale regionale e 223 euro per l’addizionale comunale, contribuendo dunque al finanziamento della comunità nazionale e locale per 6.221 euro.

I residenti nell’area dei Castelli Romani hanno un reddito imponibile medio ed una imposta netta per contribuente pari rispettivamente all’80% ed al 66% di quelli della Capitale. All’interno dell’area castellana vi sono tuttavia differenze rilevanti: mentre i contribuenti di Grottaferrata, Monte Porzio Catone, Frascati si collocano ben al di sopra della media, quelli di Lanuvio, Lariano, Colonna, Monte Compatri risultano al di sotto. Complessivamente, stando alle cifre delle dichiarazioni IRPEF, i cittadini dei Castelli Romani risultano più “poveri” di quelli della Capitale

In termini assoluti quasi il 90% delle entrate dell’IRPEF proviene dai lavoratori dipendenti e dai pensionati, mentre i lavoratori autonomi e gli imprenditori contribuiscono per il 6%. Tali percentuali dipendono dalla numerosità delle varie categorie: vi sono molti più dipendenti e pensionati che professionisti e imprenditori. Tuttavia calcolando il reddito pro capite si rileva che gli imprenditori denunciano un reddito IRPEF sostanzialmente pari a quello dei loro dipendenti – e leggermente superiore a quello dei pensionati – mentre quello di lavoratori autonomi è più del doppio.

Un altro dato di particolare interesse è il numero di contribuenti dei 17 Comuni dei Castelli Romani con reddito superiore a 120.000 euro, pari a 1.984, meno dell’1% del totale – davvero pochi. Nel caso di Albano Laziale si tratta di 209 contribuenti su un totale di 27.000. L’esperienza quotidiana a livello comunale suggerisce che vi sia un numero ben più elevato di persone che notoriamente si collocano a livelli di ricchezza e di reddito elevati – per esempio si può stimare che i possessori di automobili di grande cilindrata del costo di decine di migliaia di euro siano cinque volte quelli con reddito dichiarato superiore ai 120.000 euro. Nel caso di Colonna, una comunità di modeste dimensioni, sarebbe possibile indagare con facilità se sia ragionevole che soltanto 13 contribuenti si collochino al di sopra di tale soglia.

Va ricordato che la Costituzione prescrive che “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”. Sebbene ciascun cittadino sia chiamato a pagare le imposte, non sempre ciò avviene. Il fenomeno dell’evasione fiscale è presente in tutti i paesi, ma in Italia si presenta con dimensioni abnormi, dell’ordine dei 100 miliardi di euro l’anno: ciò è dovuto a molteplici motivi tra cui lo scarso senso civico dei cittadini e gli insufficienti controlli che potrebbero essere effettuati utilizzando appieno le potenzialità offerte dalle molteplici basi dati, come quelle delle dichiarazioni IRPEF. All’evasione si aggiunge l’elusione, e cioè la possibilità di sfruttare lacune e imperfezioni delle norme per conseguire indebiti vantaggi fiscali, che è resa possibile anche dal fatto che alcune categorie di cittadini ricevono un trattamento fiscale di favore ricorrendo a leggi volutamente mal scritte e sono avvantaggiati da comportamenti compiacenti (un esempio su tanti: da anni non viene data attuazione alla Direttiva europea sulle concessioni balneari).

I dati del MEF indicano che, anche tenendo conto dei caveat e dei limiti metodologici dell’esercizio (per esempio le auto sono intestate a società, ecc.), nei Castelli Romani vi sia un diffuso fenomeno di evasione e di elusione fiscale che si annida tra gli imprenditori, i professionisti, i lavoratori autonomi, ecc. Tale stato di cose può essere ricondotto ad un pactum sceleris generalizzato tra cittadini non particolarmente virtuosi sotto il profilo fiscale e rappresentanti politici compiacenti, mentre il carico delle imposte è sostenuto da coloro che non possono (i lavoratori dipendenti e i pensionati) o non vogliono evaderle o eluderle.

 

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