Comuni Ricicloni nel Lazio: 11 i comuni premiati per una raccolta differenziata oltre il 65%.
“Ancora pochi i Comuni Ricicloni, le amministrazioni facciano della gestione dei rifiuti un asse portante della propria azione e la Regione apra il percorso partecipato per il nuovo piano dei rifiuti che miri al Lazio Rifiuti Free”
Si è conclusa oggi dopo un anno di studio, la prima edizione di Comuni Ricicloni nel Lazio grazie alla collaborazione con l’Assessorato alle Politiche del Territorio Mobilità e Rifiuti della Regione Lazio. Una campagna nata dalla storica iniziativa nazionale di Legambiente che ha visto il suo esordio nel lontano 1994, 22 anni di attività con adesioni crescenti di anno in anno.
Si tratta di un’indagine sulla raccolta dei rifiuti urbani e la successiva analisi dello stato di gestione, al fine di individuare casi virtuosi ed esempi di buona gestione da promuovere e divulgare, ma anche criticità e potenzialità di miglioramento. I dati raccolti attraverso una scheda inviata alle amministrazioni, corrispondono a ben il 71% degli abitanti del Lazio in 115 comuni, 4.182.268 persone su 5.889.649, Utenze domestiche: 1.794.088 utenze domestiche e 77.655 non domestiche.
Legambiente ha consegnato oggi premi per 3 categorie: massima percentuale di raccolta differenziata, minima produzione di rifiuti pro-capite, buone pratiche di gestione.
Sulla percentuale di raccolta differenziata, il cigno verde premia i primi 3 comuni classificati e in totale gli 11 “ricicloni” con differenziata superiore cioè al 65%: primo classificato Oriolo Romano (VT) con il 79,67%, seguito da Castelnuovo di Porto (RM) con il 78,78% e Castelliri (FR) con il 77,60%. Secondo l’art. 205 del DLgs 152/2006 ogni ambito territoriale doveva assicurare una raccolta differenziata dei rifiuti urbani del 65% entro il 2012.
“Complimenti a questi comuni esempio per tutto il Lazio – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – Con la nostra campagna creiamo un circuito positivo di confronto e di sana sfida tra le amministrazioni che oggi più che mai devono impegnarsi perché aumenti la percentuale di differenziata e siano intraprese buone pratiche atte ad intercettare il rifiuto prima del conferimento. Sono ancora troppo pochi i comuni virtuosi, ma c’è un trend di miglioramento che va nella giusta direzione, ora l’impegno dei comuni su riciclo, riduzione e riuso sia asse portante dell’azione amministrativa. Alla Regione, che ringraziamo per il sostegno alla nostra iniziativa che speriamo possa essere appuntamento costante negli anni, e dopo la giusta abolizione dello sciagurato scenario di controllo della precedente amministrazione, chiediamo di mettere in pratiche le linee guida sulla riduzione già presentate e di avviare il percorso partecipato per la definizione del nuovo piano rifiuti; per avere dopo la sacrosanta chiusura di Malagrotta, un futuro libero da discariche, inceneritori e conferimento fuori ambito e un Lazio Rifiuti Free”.
Tanti i comuni che pur non rientrando nella classifica hanno comunque partecipato e dimostrato di volersi impegnare nella lotta ai rifiuti, tra questi anche la capitale che, nonostante le difficoltà è riuscita a raggiungere il 40% di raccolta differenziata dal 25,7% del 2012.
“A Roma – conclude Scacchi – è stato fatto un bel passo in avanti ma l’obbiettivo da raggiungere è ancora lontano e all’amministrazione chiediamo una maggiore determinazione nel diffondere il porta a porta in tutta la Capitale”
Complessivamente secondo lo studio e sulla base del campione, nel Lazio la percentuale media di RD si attesta al 39%.
“Premiando questi comuni diamo alle amministrazioni un giusto riconoscimento del loro impegno e soprattutto vogliamo che i vincitori abbiano un effetto trainante su tutta la regione – commenta Stefano Ciafani vicepresidente nazionale di Legambiente – Anche nel Lazio ci sono dei segnali positivi di discontinuità rispetto al passato caratterizzato dallo smaltimento in discarica. Ora serve replicare queste realtà virtuose a tutti i comuni laziali a partire da Roma e dai capoluoghi di provincia. Per velocizzare questa rivoluzione serve un nuovo sistema di penalità e premialità economica per chi smaltisce in discarica, che permetta di far pagare meno i Comuni ricicloni e di penalizzare quelli meno virtuosi. Anche sul fronte impiantistico è urgentissimo procedere alla realizzazione di impianti per il riuso e per il trattamento e riciclaggio dell’organico differenziato, ancora poco presenti sul territorio laziale. Solo così archivieremo una volta per tutte la dittatura delle discariche che con le varie Malagrotta, Borgo Montello, Inviolata e Cupinoro ha caratterizzato per decenni il ciclo dei rifiuti di questa Regione”.
Nella seconda sezione della ricerca di Legambiente è stata analizzata la produzione pro capite di rifiuti e le migliori performance sono quelle dei comuni di Pico (FR) e Rocca priora (RM), seguiti in classifica da Arnara (FR), Pescosolido (FR) e Vallemaio (FR), tutti premiati per la minima produzione pro-capite.
Infine la terza sezione è stata dedicata all’analisi sulle buone pratiche: punti di erogazione acqua alla Spina presenti nel 43% dei comuni, impiego di stoviglie riutilizzabili nelle mense comunali per il 15% del campione, stesso dato per la distribuzione di sporte riutilizzabili o compostabili. Poco diffusi ancora i punti di erogazione latte alla spina solo in 7 Comuni, e di incentivi per l’uso di pannolini lavabili solo in 2 Comuni. Secondo l’elaborazione di Legambiente per le buone pratiche è stato consegnato il primo premio ad Acquapendente (VT) e Montefiascone (VT) seguiti da Castel Sant’Elia (VT), Genazzano (RM), Ischia di Castro (VT), Serrone (FR).
Menzione speciale per il Comune di Oriolo Romano (VT) che prevede l’uso di ben sette buone pratiche .
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