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LAUREE STEM E PARITA’ DI GENERE

LAUREE STEM  E  PARITA’ DI GENERE
Giugno 09
13:28 2022

Non è un mistero, che per invertire il trend e arrivare a una partecipazione il più possibile paritaria di uomini e donne negli studi STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) occorrano tempo e costanza, specie nelle discipline ingegneristiche. Leggendo il Rapporto Bilancio di genere del Politecnnico di Milano si apprende che mentre ad Architettura e Design la componente femminile degli iscritti è in maggioranza, a ingegneria nel 2020 corrispondeva al 23,6% degli iscritti alla laurea triennale e al 27,3% di quelli della magistrale.

Secondo i dati occupazionali relativi alle lauree Triennali, a 5 anni dal conseguimento del titolo osserviamo un tasso di occupazione molto alto, anche se con differenze tra le 3 aree. Le donne sono meno occupate rispetto agli uomini ad Architettura e Design (-2%), mentre raggiungono piena occupazione a Ingegneria, facendo addirittura meglio degli uomini (100 vs 99%). Quando pero’ analizziamo la tipologia di contratto e la retribuzione le donne registrano prestazioni peggiori rispetto ai colleghi, sia dal punto di vista della percentuale dei contratti a tempo indeterminato (-8% ad Architettura, -3% a Design e -1% a Ingegneria) sia di salario, con un gender pay-gap particolarmente evidente per Architettura (20%), che è comunque presente anche a Design e a Ingegneria (4% e 7% rispettivamente).

Il tema delle differenze salariali tra uomini e donne permane anche nella laurea magistrale in modo significativo (nel caso di Design e Ingegneria addirittura aumentando rispetto ai laureati triennali). Questa si attesta al 14% ad Architettura, al 13% a Design e al 9% a Ingegneria. Il Dottorato di Ricerca conferma le tendenze viste per i laureati. Sia in termini di contratto a tempo indeterminato sia di guadagno netto mensile, la componente femminile risulta svantaggiata rispetto ai colleghi uomini, ad Architettura quanto a Ingegneria. Fa eccezione Design, in cui il dato salariale è di tendenza opposta.

I dati del Politecnico di Milano sono sicuramente incoraggianti rispetto ai tassi di occupazione e ai livelli salariali su scala nazionale, ma continuano a mostrare un’accoglienza peggiore da parte del mondo del lavoro per le donne rispetto agli uomini, anche se tali differenze sono meno pronunciate a 5 anni dalla laurea di quanto non siano a 12 mesi dal conseguimento del titolo.

Le studentesse ne sono consapevoli e in entrambi gli atenei, di Milano e di Torino, hanno dato vita ad associazioni che puntano a incoraggiare le ragazze a iscriversi ai corsi in cui la presenza femminile è più ridotta andando anche nelle scuole, a partire dagli istituti superiori. A Torino è l’associazione We are here PoliTo a farsene carico, mentre a Milano è PoliHero, di recente costituitasi in associazione di promozione sociale e molto attiva su diversi social media. “Siamo partite in dieci ragazze nell’estate del 2021, oggi siamo in 28 di cui due studenti maschi” – racconta la presidente di PoliHero Erica Sillari.  “Da gruppo spontaneo abbiamo deciso di trasformarci, proprio in questi giorni, in associazione legalmente costituita per avere una veste più ufficiale e poter così stabilire rapporti anche con le Istituzioni come per esempio le scuole”. All’interno dell’ateneo la loro iniziativa è stata molto ben accolta dalle gerarchie accademiche, che hanno offerto uno spazio all’interno dell’open day per sensibilizzare le future matricole.

“Abbiamo potuto constatare che c’è molto timore da parte loro ad accostarsi a facoltà come ingegneria, anche perché le famiglie spesso scoraggiano questo tipo di scelta”, ammette la presidente del sodalizio.

Che qualcosa da parte delle giovani donne stia cambiando lo si vede dalla partecipazione sempre maggiore a eventi in ambito tecnologico a loro specificamente dedicati. Lo si è constatato in occasione di un’iniziativa del Laboratorio nazionale di cybersecurity del Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica (CINI) che ha lanciato il programma di formazione CyberTrials a cui hanno aderito 380 ragazze e lo conferma l’alta adesione (un centinaio di iscritte) ad hackher, un evento di recente svoltosi a Milano con l’obiettivo di avvicinare quante più ragazze al mondo STEM e a cui PoliHero ha partecipato come staff di supporto.

Ora si spera che a una maggior consapevolezza “dal basso” corrisponda sempre più un’adeguata sensibilità delle Istituzioni, delle aziende e delle famiglie, queste ultime ancora troppo spesso preda di stereotipi ormai fuori tempo.

Il tema STEM e il contributo che le lauree STEM possono dare al raggiungimento della Parità di Genere non è nuovo. Negli ultimi dieci anni, sicuramente è stato oggetto di diverse iniziative ministeriali. La comunità per l’insegnamento della scienza in Europa, Scientix è molto attiva, ha raggiunto le comunità di insegnanti e contribuito allo sviluppo di strategie nazionali per una più ampia diffusione di approcci basati sull’indagine e di altri approcci innovativi, efficaci e coinvolgenti riguardanti l’educazione STEM. Per sapere di più su Scientix, vai a: http://www.scientix.eu/home

Buona lettura e STEM per tutte.

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