L’audiolibro fa gruppo e punta a conquistare anche il mercato italiano
L’AEDA, Associazione Editori Audiolibri, è stata ufficialmente presentata lo scorso 23 aprile, Giornata internazionale del libro, a Roma, presso la Casa delle Letterature. Nata con l’obiettivo di far convergere energie per lo sviluppo del mercato anche in Italia, è una sorta di confederazione tra tre case editrici specializzate nel settore. Il Narratore è quella che vanta una tradizione pluriennale, con un catalogo esteso ed interessante sebbene privo di titoli più eclatanti, come Caos calmo della Emons, dove sono compartecipi i già più navigati tedeschi. Maurizio Falghera è l’ideatore e, tra le altre cose, va evidenziato lo spazio investito su emergenti in seno a questo progetto che nasce, addirittura, nel lontano 1997. Full Color Sound, indirizzata verso i racconti, è un altro giovane marchio che celebra notevoli parentele con gruppi nazionali, come l’Espresso, e locali, come Trambus. Lo scoglio da superare resta sempre quello dei pochi lettori della media nazionale, proporzionali alla tuttavia mancata espansione dell’audiolibro che, altrove, conta già diverse migliaia di titoli a catalogo rispetto ai nostri appena duecento disponibili. Alla facilità d’interazione legata a nuovi supporti, come CD, e formati, come MP3, si affianca ed evoca, in realtà, quanto di più insito e remoto nella letteratura della tradizione orale. Tra i moderni tentativi d’incidere, risalta quello di Dylan Thomas del ’52. Gli anni Sessanta e il meno pratico vinile, hanno poi sancito una serie di più o meno fallimentari tentativi di commercializzazione della parola su solco, a partire dal lancio di un’apposita velocità per il giradischi, quella dei 16 giri. Ma i tempi cambiano e mutano pure esigenze costumi, a partire dalla necessità di riappropriarsi della parola in un mondo sempre più preda d’immagine. AEDA si annuncia e, naturalmente, propone anche il suo programma, una serie d’incontri, dibattiti e reading a partire dalla Fiera del Libro a Torino.
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