L’archivio Segreto Vaticano si rivela
Quando si percorrono i primi passi nel Palazzo dei Conservatori dei Musei Capitolini di Roma, si ha da subito l’impressione di assistere a un evento mediatico e culturale senza precedenti. La scritta Lux in arcana appare in un gioco di luci e ombre sulla parete in fondo alle scale che conducono all’ingresso della mostra, nella sala degli Orazi e Curiazi.
Dal primo marzo al nove settembre 2012, manoscritti, codici e antiche pergamene; scomuniche, eresie e lettere cifrate; papi e imperatori si svelano agli appassionati e ai curiosi, si mostrano agli occhi dei visitatori oltrepassando per la prima volta i confini delle Mura Vaticane per arrivare alla sede tradizionale del governo di Roma.
Potere laico e sacro entrano qui in contatto e si ricongiungono. Fu il papa Sisto IV, infatti, a donare al popolo romano nel 1471 la lupa bronzea a altri tesori archeologici, nucleo fondante della collezione dei Capitolini. Per la prima volta, in occasione del IV Centenario della sua fondazione ad opera di papa Paolo V nel 1612, l’Archivio Segreto Vaticano si rivela e la luce filtra nei recessi, come recita il titolo Lux in arcana, per illuminare una realtà oscura e segreta, preclusa a molti perché privata. La storia, però, parla attraverso questi documenti, conservati, nell’arco di dodici secoli, dall’VIII d.C. al XX, negli oltre 600 fondi archivistici che si snodano per 85 km di scaffalature dislocate in diversi ambienti del Palazzo Apostolico e nel bunker sotterraneo. Di questi preziosi tesori, un centinaio sono oggi visibili a tutti, anche attraverso uno straordinario apparato multimediale e una moderna tecnologia. L’Archivio Segreto Vaticano si presenta come il «Custode della Memoria». Carta, seta, corteccia, pergamena sono i supporti scrittori dei documenti provenienti dalla Cina, dall’antica Persia, dall’impero mongolo e dal Marocco, dalla Russia e dalle Americhe, raccolti in un arco temporale che dall’VIII secolo arriva alla Seconda Guerra Mondiale.
Lo sguardo del visitatore si posa sulla firma dello scienziato Galileo Galilei che fu processato dal tribunale dell’Inquisizione e costretto all’abiura (1616-33), sull’autografo dello scultore Gian Lorenzo Bernini (1669), sulla lettera di Michelangelo al vescovo di Cesena, in cui l’artista presentava le difficoltà economiche che impedivano il proseguimento dei lavori alla Fabbrica di San Pietro (1550). Il percorso espositivo prosegue poi con sette approfondimenti tematici: i visitatori si confronteranno con documenti, eventi e personaggi di grande notorietà. La sezione «Tiara e Corona» accoglie dodici scritti relativi alla dialettica fra il potere spirituale e temporale, fra scontri drammatici e supremazie di potere: dalla falsa donazione di Costantino (XVI sec.), ai Patti Lateranensi (1929). «Nel Segreto del Conclave» si racconta l’evoluzione storica di un’assemblea riservata ai soli cardinali, chiamati ad eleggere il nuovo papa. «Sante, Regine e Cortigiane» rivela il legame di donne celebri con la chiesa. Dalle sante mistiche alle regine: la piccola Bernadette, la figlia del papa Alessandro VI Lucrezia Borgia, Maria Antonietta e l’imperatrice Sissi. La sezione «La Riflessione e il Dialogo» descrive l’evoluzione della Chiesa, dai dettami del Concilio di Trento ai più maturi decreti del Concilio Vaticano II, e il dialogo con le altre confessioni religiose. Affascinante la sezione «Eretici, Crociati e Cavalieri». Incredibile è la forza evocativa con cui i documenti delineano momenti salienti della storia: la Bolla Decet Romanum Pontificem con cui Leone X firmò la scomunica di Martin Lutero (1521), il sommario del processo al filosofo di Nola Giordano Bruno (1593-97), le duecentotrentuno deposizioni a carico dei Cavalieri Templari di Francia impresse in un rotolo di pergamena lungo 60 metri. La sezione «Scienziati, Filosofi e Inventori» mette in luce il rapporto fra la Chiesa e la cultura filosofica e scientifica: Erasmo da Rotterdam, Niccolò Copernico, Voltaire ne sono i grandi protagonisti. Pregevoli manoscritti e codici miniati sono esposti invece ne «L’oro e l’inchiostro». La visita prosegue nel Palazzo Clementino-Caffarelli. Il visitatore si stupisce dei sigilli, delle impronte in ceralacca, oro e piombo de «I Segni del Potere» per poi arrivare virtualmente, avvolto dalle gigantografie e dai filmati che scorrono sui video, all’interno dell’Archivio Segreto Vaticano: nei depositi dove vengono conservati i documenti, nelle sale di restauro, nelle aule studio, fino all’esplorazione dell’ardua e faticosa ricerca archivistica. L’ultima sezione della mostra raccoglie i documenti del «Periodo Chiuso». Qui rivivono persone, luoghi e storie tragiche della Seconda Guerra Mondiale; quelle ferite inferte alla città di Roma con l’eccidio delle Fosse Ardeatine, di cui è fornito un resoconto dettagliato (1944). Il visitatore conclude il suo percorso, compie un’esperienza forse irripetibile, si avvicina e osserva per la prima volta documenti impressi nella memoria, di quando la Chiesa governava il mondo e di oggi.
Per ulteriori informazioni visitare il sito: http://www.luxinarcana.org/
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