L’ARCHEOCLUB SEDE DI MONTE COMPATRI “ALL’OPERA”: FESTA DEL SOCIO 2019
L’ARCHEOCLUB SEDE DI MONTE COMPATRI “ALL’OPERA”: FESTA DEL SOCIO 2019.
In data 27/01/2019 si è svolta presso il tinello Borghese in Monte Compatri, dalle 10.30, la campagna adesioni per l’anno in corso denominata “festa del socio 2019”. Alla presenza di circa cinquanta persone, l’evento è iniziato con la visione di diapositive delle visite effettuate dai soci in vari siti archeologici -zona Castelli Romani e non solo- e delle attività svolte quali mostre, conferenze, escursioni, interventi di valorizzazione a partire dal 2016. A ciò è seguita la conferenza tenuta dall’archeologo Emilio Ferracci che ha fatto una “cronistoria” del territorio di Monte Compatiri circoscrivendolo idealmente tra gli antichi territori di Tusculum, Gabii e Labicum, ossia una parte del Latium Vetus, dove l’Ager Labicanus confinava con il Romanus, il Tusculanus e il Prenestinus. Il dott. Ferracci ha iniziato menzionando i reperti archeologici che risalgono all’età del ferro, per poi passare: alle origini (ancora con sicurezza da accertare archeologicamente) di Monte Compatri da Labicum e Labicum Quintanense -quest’ultima con l’avvento del cristianesimo “è una tra le prime nella zona ad essere sede Episcopale”- sorta successivamente a valle -una caratteristica “delle città latine il tipo di città sparsa è quello più diffuso”-; alla via Labicana che congiungeva Roma a Labicum -realizzata “dai romani dopo la conquista della città di Labico” nel 418 a.C. -dove la Tabula Peutingeriana (XIII sec. d.C.) riporta al XV miglio la Statio ad Quintanas; al muro di terrazzamento in opera quadrata datato al IV-V sec. a.C. presso via del Romito; alle ville romane poste nella parte “bassa” del paese; alla tomba con iscrizione greca presente all’interno del Convento di San Silvestro -presenti nella località le cisterne di epoca romana e la “custodia francescana” medievale-; alle famiglie che maggiormente hanno contribuito allo sviluppo di Monte Compatri in età feudale come i Conti di Tuscolo, gli Annibaldi, i Colonna, gli Altemps e i Borghese; alle cave estrattive di pietra sperone e di leucitite (basalto) ricadenti nell’attuale territorio di Monte Compatri: la prima estratta nell’ex cava sita in Monte Salomone e la seconda dalla cava di Laghetto, tuttora attiva. La pietra sperone fu “molto utilizzata dagli architetti degli Altemps e Borghese” mentre con la pietra basaltica “tutta Roma è pavimentata con Monte Compatri” per mezzo del sanpietrino. Per quanto riguarda le altre frazioni di Monte Compatri, a Pantano Borghese è presente un insediamento preistorico e nei primi anni del ‘900 fu istituita la prima scuola per contadini in una capanna grazie all’aiuto del Comitato dell’Unione femminile di Roma -le capanne avevano un’altezza di 7-8 metri, forma ovoidale, costruite con materiale legnoso, al centro il fuoco, il “pavimento” era in terra battuta e si dormiva su “rapazzole”-, dove molte famiglie che “scendevano dai loro paesi d’origine dal preappennino laziale e dall’Abruzzo e restavano nella Campagna Romana per sei o nove mesi all’anno”, per via del “carattere stagionale del lavoro”, vivevano in tali strutture o nelle grotte fino circa i primi decenni del ‘900; mentre nella frazione dell’Osa, oltre all’antica Gabii -il tempio di Giunone Gabina è intatto eccetto il tetto e si narra che Romolo e Remo venissero a scuola in questa città-, è presente una necropoli (necropoli dell’Osteria dell’Osa) risalente al IX sec. a.C. da cui sono emerse delle urne cinerarie a capanna e delle iscrizioni in lingua greca e latina tra le più antiche. Si è accennato poi al “passaggio dei quattro acquedotti romani provenienti dall’area sublacense e le sorgenti dell’Aqua Alexandrina”, all’Acquedotto Felice “per portare a Roma l’acqua che scaturiva a Pantano de’ Grifi” (Pantano Borghese) aperto definitivamente da papa Sisto V nel 1589 e “ai resti di una grandissima costruzione di epoca romana”, datata al I sec. d.C. sita alle pendici di Monte Falcone (203m.s.l.m.) presso Laghetto. Presenti in zona anche resti di basoli. La panoramica del paese di Monte Compatri emerge nel suo complesso: centro storico, Laghetto, Pantano Borghese e Osa. Nell’attuale territorio di Monte Compatri rientra anche la frazione di Molara, famosa per la presenza in età feudale del castello detto appunto della Molara.
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