L’APPIA ANTICA CANDIDATA A PATRIMONIO DELL’UNESCO
Grazie al proficuo lavoro dell’Archeoclub Aricino Nemorense il tratto della Regina Viarum nel Comune di Ariccia è stato preservato
Nel 2011, quando più di qualcuno non sapeva nemmeno dove passasse la Via Appia Antica nel nostro territorio, l’Archeoclub Aricino Nemorense, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica, il Parco dei Castelli Romani e grazie alla sensibilità del Commissario Prefettizio di allora, poteva finalmente procedere, dopo anni di ricerche, pubblicazioni ed eventi in merito alla tutela e valorizzazione della regina Viarum, alla PRIMA CAMPAGNA DI RIPULITURA delle emergenze presenti nelle aree di interesse archeologico di proprietà del Comune di Ariccia. Un importante evento che fu poi presentato per la prima volta al pubblico a Palazzo Chigi alla presenza delle autorità preposte e degli enti locali. Le immagini contenute in questo articolo sono tratte dal corposo archivio della prestigiosa Associazione che ha sede in Ariccia, allora presieduta dallo storico delle antichità Alberto Silvestri.
In esse compare anche un socio benemerito che oggi non è più tra noi: Guido D’Onorio, fotografato nell’azione di ripulitura dell’area archeologica dei Torrioni Chigi. Insieme a Guido altri due soci fondatori: Virgilio Caldoni e lo stesso presidente. Tra l’altro in quell’anno, su Colle Pardo, saranno raccolte le firme per la tutela, valorizzazione e restauro della monumentale Sostruzione della Via Appia che sembra a breve essere finalmente oggetto di attenzione da parte della Soprintendenza.
Ne abbiamo parlato con lo studioso Alberto Silvestri: “I nuovi amministratori della nostra città e le giovani generazioni probabilmente non conoscono il lavoro svolto con costanza e passione, e potremmo anche dire amore, per la prima via consolare dell’antichità. Questa passione ci è stata trasmessa dallo storico Emanuele Lucidi, autore delle Memorie Storiche di Ariccia e dal Prof. Renato Lefevre autore delle Antichità di Ariccia, due illustri personaggi menzionati in una splendida lapide che giace dimenticata in una fatiscente struttura del Comune di Ariccia dove all’epoca c’era, prima l’ufficio del Sindaco e poi la nostra sede legale. Questo intervento sul tratto aricino della Regina Viarum sarà soltanto l’inizio di una serie di azioni per la conoscenza e valorizzazione dell’Appia Antica che ci vedono impegnati da oltre quindici anni. Oggi questo impegno sembra dimenticato”.
L’attuale Presidente, l’archeologa Maria Cristina Vincenti, che è anche socio di Italia Nostra Lazio-dipartimento archeologia, commenta: “Io parlo a nome di tutti i miei colleghi archeologi che in questi anni con le loro ricerche, pubblicazioni ed eventi convegnistici, hanno in qualche modo spronato il progetto di candidatura dell’Appia a Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Mi auguro che gli enti locali facciano di questa grande occasione una opportunità di lavoro soprattutto per quelle persone che come me si sono impegnate a salvaguardare, studiare e far conoscere, ognuno nel proprio tratto di competenza, la Regina Viarum. Ci auspichiamo soprattutto che invece non divenga oggetto di profitto per i soliti fortunati che l’Appia Antica non ha mai avuto modo di conoscere”.
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