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L’amore malato raccontato a Sciacca, al Letterando in Fest

L’amore malato raccontato a Sciacca, al Letterando in Fest
Giugno 18
14:51 2018

L’amore malato raccontato a Sciacca, al Letterando in Fest
No al femminicidio attraverso racconti di amore e di odio.

Grande successo di pubblico e di critica ha riscosso al Letterando in Fest di Sciacca la presentazione dei racconti di amore e di odio, pubblicati da Carthago Editore con il titolo L’amore malato, scritti da Enzo Randazzo, Gisella Mondino, Nicolò Randazzo, Daniela Rizzuto ed impreziositi da un acquerello sul tema di Lorenzo Maniscalco e da disegni, all’interno del pittore Vincenzo Sciamè, tratti da Lesbia e l’amore.
Una video storia, realizzata da Ezio Martorana, ha aperto la serata ed accompagnato tutta la presentazione, a commentare anche con immagini il senso più profondo di questo progetto letterario.
Con il brillante, incisivo e brioso coordinamento dell’Avv. Loretta Abruzzo si è confrontato sui testi, sui loro temi, sullo stile narrativo e sulle problematiche un prestigioso parter costituito da Dr. Nunzio Giangrande Criminologo, Giovanni Giglio Studente Universitario, Dr.ssa Ivana Dimino Psicologa, Dr.ssa Caterina La Rocca Psicologa, Prof. Ribaudo Andrea Liceo Fazello, Dr.ssa Gabriella Tomai Magistrato Caltanissetta, Prof.ssa Sandra Tornetta, Dr. Davide Lorenzano Giornalista Corriere della sera, Dr. Anthony Bentivegna Critico arte, Dr. Giovanbattista Tona Magistrato Caltanissetta, Dr. Giuseppe Lo Scalzo Direttore Distretto Sanitario di Sciacca, Avv. Gabriella Deplano Avv. Foro Palermo.
Hanno accompagnato questo viaggio letterario le voci narranti di Franco Bruno, Vittoria Russo, Pippo Puccio, Marisa Mulè e Paolo Buscemi , che hanno dato un decisivo contributo all’evento con le loro brillanti, partecipate e coinvolgenti recitazioni dei testi.
Il dr. Nunzio Giangrande, esperto in Sociologia, Scienze Forensi si è soffermato sulla variegata criminologico delle vicende e sulle loro connessioni con l’evoluzione della società.
La dr.ssa Ivana Dimino, psicoterapeuta, consulente psicoterapeuta infanzia e adolescenza, ha guidato i lettori nel rintracciare in questi racconti le spinte e le motivazioni più o meno coscienti dei protagonisti verso il drammatico, ma anche nel riflettere sull’importanza psichica e sociale dei comportamenti problematici, sottolineando che l’odio è innanzitutto odio per l’oggetto frustrante, ma è anche odio per l’oggetto amato e di cui si ha bisogno, dal quale ci si attendeva l’amore è dal quale proviene la frustrazione.
Il libro racconta storie notissime e sconosciute, antiche e moderne, vere o verisimili. I protagonisti delle vicende sono bizzarri, ansiosi ed emotivi. Una raccolta, secondo Giovanni Giglio, che non è mera testimonianza, reportage, non contiene dimostrazioni, ma porta il lettore nel suo stesso territorio, gli permette di essere carne nella carne.
Difficilmente stabiliscono rapporti sociali solidi e passano dalla più integrale idealizzazione di chi amano al deprezzamento incondizionato. Scarseggiano di equilibrio, intercalano gesti irosi ad altri docili e concilianti, vivono un sentimento di vuoto interiore e richiedono una persona che le appoggi e le sorregga. Spesso assorbiti da fantasie di trionfi, svelano una necessità di attenzione e di ammirazione.
Secondo la dr.ssa Caterina La Rocca in “L’ Amore Malato”, i sintomi dell’amore sono attacchi di ansia, insicurezza personale, ostinazione patologica, attaccamento ostinato, delirante e ossessivo, in cui i conflitti, spesso personali non sono risolti … l’amore malato è qualsiasi forma di amore che influisce negativamente sul proprio benessere psicologico, sulla propria autostima.
Le storie raccontate non si svolgono in uno spazio geografico delimitato ma si allargano oltre i confini dell’Italia per evidenziare come l’amore malato non ha confini di alcun tipo, sociali, religiosi, geografici e ad evidenziare la capacità emulativa che varca i confini e supera le distanze.
Per l’avv. Gabriella Deplano non è facile determinare quanto il soggetto, che commette un omicidio, sia realmente consapevole dell’atto illecito e quanto invece sia l’esternazione di un momento di follia, di un momento in cui il soggetto non ha alcuna percezione della realtà, di ciò che è giusto e di ciò che non lo è.
Gli autori si propongono ora come un testimone ben informato dei fatti, ora come uno dei protagonisti. Il punto di vista si fa più interno e chiarisce il senso retrospettivo della narrazione: il lettore apprende che è successo qualcosa, cioè, si è varcata una soglia, dopo la quale si è potuto solo correre verso la caduta irreparabile.
La scelta compiuta dai nostri autori di scegliere quali protagonisti di molte delle vicende narrate i giovani sia tra le vittime che tra i rei è l’aspetto che ha più interessato la Dr Tomai,consigliere Corte di Appello di Caltanissetta, che si è soffermata sul punto di vista dei giovani rispetto alla realtà di violenza e sopraffazione, in cui sono immersi/si ritrovano. Dove si trova la soglia, il confine, il varco,che conduce dallo scherzo innocente alla violenza criminale senza limiti? Cosa ha innescato il «precipizio»? In quale momento della loro vita i protagonisti hanno cominciato a sbagliare? Questo si propone di capire come interrogativo la raccolta L’amore malato.
Per la Prof.ssa Sandra Tornetta l’amore è vero quando diviene voglia di conoscere, tensione perenne verso l’alterità, fame. Non è certo casuale che molte patologie legate ai disturbi del comportamento alimentare nascano proprio dalla necessità di amore inteso come nutrimento, un nutrimento non meramente fisiologico ma che si faccia segno, parola. lògos.
I 4 autori, nel riproporre le storie, hanno voluto coinvolgere il proprio lettore nella ricerca di una ratio, lo vogliono indurre a farsi interprete dell’evento, al di là di ogni prevedibile censura morale. E infatti il racconto procede rintracciando i segni premonitori e le deviazioni che hanno favorito, se non causato, il disastro.
Il Dr. Giovanbattista Tona ha focalizzato le difficoltà di tradurre in vicende giudiziarie le vicende umane, la dimensione del giusto e dell’ingiusto, del bene e del male chiedendosi anche, se tutto questo può soffrire di percezioni differenziate.
Il fatto di violenza nei racconti racchiude la logica consueta del crimine e della responsabilità individuale, ma non trascura la passione istintiva, più lampante nell’animo, mentre il gesto violento scaturisce da un’impennata improvvisa e inattesa che riporta l’individuo a comportamenti primitivi.
Per il dr. Giuseppe Lo Scalzo è molto importante che vi sia una tempestività di intervento qualora abbia luogo una qualsiasi forma di violenza. Si può contattare il numero di pubblica utilità 1522, attivo 24h su 24, che gestisce e accoglie le richieste di aiuto delle vittime di violenza. A giudizio di Daniela Rizzuto,tuttavia, lo strumento più efficace è la sensibilizzazione sul tema. La giustizia, infatti, soccombe sotto il numero ingente di casi di violenza e le strutture di rifugio e recupero non possono accogliere tutte le richieste.
L’amore malato, secondo l’autrice Gisella Mondino, ci mette di fronte alla mentalità e alla logica distorte degli esecutori della violenza, costringendo anche il lettore a darsi ragione e interpretazione della sua possibilità e della sua “giustificazione”, un’operazione che trasforma il testo letterario in indagine a tutto campo sui meccanismi sociali che scatenano la furia e le pulsioni distruttive.
L’amore malato , concorda lo scrittore Enzo Randazzo, offre l’opportunità di aprire un dibattito in cui in cui non vi siano più abusi sulle donne, sui bambini, sui più deboli. Un dibattito che insegni a individuare il fenomeno del femminicidio. Ma per fare ciò occorre prima educare all’amore.

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