Lago di Bracciano. Il Tribunale delle Acque rigetta il ricorso di ACEA
Lago di Bracciano. Il Tribunale delle Acque rigetta il ricorso di ACEA, esulta Legambiente che si costituisce a fianco di Regione e Comuni
“Soddisfatti per la decisione del Tribunale che riconosce la bontà del blocco alle captazioni, atto che difenderemo al fianco di Regione e Comuni, per la salvaguardia del Lago”
Legambiente ricorda che in Provincia di Roma a gestione ACEA Ato2 si perde negli acquedotti colabrodo il 44% dell’acqua, in provincia di Frosinone il gestore è ACEA Ato5 e si perde nelle reti il 75% dell’acqua
“Con la siccità è da folli svuotare le riserve senza prima riqualificazione gli acquedotti; il Comune di Roma esca allo scoperto e indichi ad ACEA di lasciar stare il Lago e risanare gli acquedotti colabrodo”
Questo pomeriggio il Tribunale Superiore delle Acque di Roma, ha respinto la richiesta di ACEA per poter continuare nelle captazioni idriche sul Lago di Bracciano, contro il blocco delle captazioni che la Regione Lazio aveva intimato ad ACEA entro le 24 del 28 luglio. A tale provvedimento regionale, si era opposto infatto il gestore idrico e la sospensione del provvedimento regionale gli avrebbe consentito di continuare con l’emungimento fino al prossimo dicembre, quando è fissata udienza, come ha fatto negli ultimi 8 mesi, causando fin’ora l’abbassamento di oltre 1,5 metri del livello del Lago. Legambiente ricorda che secondo gli ultimi dati di Ecosistema Urbano, in Provincia di Roma, dove il servizio idrico è gestito da ACEA Ato2, si perde negli acquedotti colabrodo il 44% dell’acqua captata da sorgenti e fiumi, ma anche che in provincia di Frosinone, dove il gestore è ACEA Ato5, nelle reti si perde il 75% dell’acqua.
“Giusto il blocco decretato dalla Regione ad ACEA e giusta la decisione del tribunale delle acque che ne conferma la bontà, noi ci costituiamo al fianco di Regione e Comuni perché sia salvato il Lago di Bracciano – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – e chiediamo al Comune di Roma di uscire allo scoperto indicando ad ACEA di lasciar stare il lago per concentrarsi sul risanamento delle tubature che a Roma perdono metà della risorsa nel sottosuolo. I numeri della dispersione idrica sono gli stessi che denunciamo da vent’anni e il gestore ha fatto evidentemente poco e male per non disperdere risorsa idrica”.
Intanto è arrivato anche l’avviso di garanzia per inquinamento ambientale al presidente di Acea Ato2, Paolo Saccani dalla procura di Civitavecchia proprio in riguardo alle criticità emerse nel Lago di Bracciano. “In un momento di siccità come questo – conclude Scacchi – è folle svuotare le riserve senza prima mettere in campo alcuna riqualificazione strutturale degli acquedotti. L’acqua è di tutti e il bene più prezioso per la collettività, chi ne gestisce servizio e diffusione, ha per primo il dovere di non sprecarla e di evitare la devastazione di interi ecosistemi che ne sono custodi”.
Lago di Bracciano. Il Tribunale delle Acque rigetta il ricorso di ACEA, esulta Legambiente che si costituisce a fianco di Regione e Comuni
“Soddisfatti per la decisione del Tribunale che riconosce la bontà del blocco alle captazioni, atto che difenderemo al fianco di Regione e Comuni, per la salvaguardia del Lago”
Legambiente ricorda che in Provincia di Roma a gestione ACEA Ato2 si perde negli acquedotti colabrodo il 44% dell’acqua, in provincia di Frosinone il gestore è ACEA Ato5 e si perde nelle reti il 75% dell’acqua
“Con la siccità è da folli svuotare le riserve senza prima riqualificazione gli acquedotti; il Comune di Roma esca allo scoperto e indichi ad ACEA di lasciar stare il Lago e risanare gli acquedotti colabrodo”
Questo pomeriggio il Tribunale Superiore delle Acque di Roma, ha respinto la richiesta di ACEA per poter continuare nelle captazioni idriche sul Lago di Bracciano, contro il blocco delle captazioni che la Regione Lazio aveva intimato ad ACEA entro le 24 del 28 luglio. A tale provvedimento regionale, si era opposto infatto il gestore idrico e la sospensione del provvedimento regionale gli avrebbe consentito di continuare con l’emungimento fino al prossimo dicembre, quando è fissata udienza, come ha fatto negli ultimi 8 mesi, causando fin’ora l’abbassamento di oltre 1,5 metri del livello del Lago. Legambiente ricorda che secondo gli ultimi dati di Ecosistema Urbano, in Provincia di Roma, dove il servizio idrico è gestito da ACEA Ato2, si perde negli acquedotti colabrodo il 44% dell’acqua captata da sorgenti e fiumi, ma anche che in provincia di Frosinone, dove il gestore è ACEA Ato5, nelle reti si perde il 75% dell’acqua.
“Giusto il blocco decretato dalla Regione ad ACEA e giusta la decisione del tribunale delle acque che ne conferma la bontà, noi ci costituiamo al fianco di Regione e Comuni perché sia salvato il Lago di Bracciano – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – e chiediamo al Comune di Roma di uscire allo scoperto indicando ad ACEA di lasciar stare il lago per concentrarsi sul risanamento delle tubature che a Roma perdono metà della risorsa nel sottosuolo. I numeri della dispersione idrica sono gli stessi che denunciamo da vent’anni e il gestore ha fatto evidentemente poco e male per non disperdere risorsa idrica”.
Intanto è arrivato anche l’avviso di garanzia per inquinamento ambientale al presidente di Acea Ato2, Paolo Saccani dalla procura di Civitavecchia proprio in riguardo alle criticità emerse nel Lago di Bracciano. “In un momento di siccità come questo – conclude Scacchi – è folle svuotare le riserve senza prima mettere in campo alcuna riqualificazione strutturale degli acquedotti. L’acqua è di tutti e il bene più prezioso per la collettività, chi ne gestisce servizio e diffusione, ha per primo il dovere di non sprecarla e di evitare la devastazione di interi ecosistemi che ne sono custodi”.
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