Lago Albano, difesa delle acque, dei luoghi e dei paesaggi
Come osservatore discreto, oltre che come interessato al tema ed ex amministratore “povero” (quando per intenderci il Parco Castelli agli albori doveva vivere con 2 miliardi di lire annui con spese correnti per personale e beni quotidiani di 1,8 miliardi) mi compiaccio con i promotori e, soprattutto, con le migliaia di iscritti sensibili al tema, e i circa duecento partecipanti all’iniziativa ad Albano. Ho avuto modo – prosegue Aversa – di illustrare alla Federazione Pdci la bontà dell’iniziativa che l’ha condivisa ed è per questo, in ogni momento, pronta a mettere a disposizione i pochi mezzi, qualche idea e tanta buona volontà per non lasciare nulla di intentato circa i temi sollevati sull’allarme lago Albano. In particolare – conclude l’osservatore comunista – è piaciuto ed è stato “condiviso” il taglio concreto e di serietà emerso nelle proposte di Luca Nardi: Studiare, denunciare-protestare, proporre, controllare”. A questo proposito, il segretario della federazione castelli, Giovannino Sanna, si è detto “convinto che temi come quello della difesa ambientale, ogni volta che sono sollecitati dai cittadini e dall’associazionismo di base, spingono oggettivamente, le forze politiche serie, ed anche noi comunisti, Pdci e Prc in primo luogo, a fare i conti con la programmazione a scala grande dell’area castellana. Cioè, costringono ad abbandonare la famigerata politica del carciofo (una foglia per volta, un piano regolatore per volta) in cui chi decide alla fine è chi muove le grandi economie e le grandi convenienze; e si torna invece a principi elementari di studio delle strutture e delle infrastrutture senza investire in gigantismi, senza salti di macroeconomia buoni per i giocatori di borsa ed i finanzieri d’assalto, ma pessimi per i cittadini e per il nostro territorio. Insomma – conclude Sanna – dei semplici movimenti di protesta, accompagnati da buone intenzioni diventano vera linfa per la fine dell’oscurantismo del pensiero unico e la possibile ri-costruzione di sistemi di valori ed idee presi a riferimento al posto dell’arricchimento, della rapina, della mercificazione delle libere idee e della comune etica”.
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