“La volpe artica”, thriller dell’autrice di Nemi Silvana Zambonini Bellaveglia
Silvana Zambonini Bellaveglia è un’autrice dei Castelli Romani. Infatti, vive a Nemi ed ha al suo attivo alcuni libri che hanno attirato l’attenzione dei lettori e della critica. Il riferimento è rivolto soprattutto a Diomedea immutabilis del 2010, ai racconti Sono nato a San Pietroburgo, alla raccolta di oltre cento poesie Sonno di Luna e a Le Favole di Amal. Tutta la scrittura di questa autrice è distinta da chiarezza espressiva e profondità di concetti. Ha collaborato alla rivista Diorama ed è stata annoverata nella raccolta Castelli di Scrittori. Ora offre ai lettori il romanzo La volpe artica, una fruibilissima lettura di circa 200 pagine, un thriller appassionante, che tiene col fiato sospeso. È un volo da Roma a New York. Ele Escobar è la “maitresse de cabine“. Sappiamo che queste impiegate di volo hanno il compito di occuparsi dei passeggeri della prima classe e dirigono, a loro volta, il lavoro delle altre hostess sull’aereo. Ma quello è il suo ultimo viaggio. C’è un atterraggio di emergenza, ma lei non sopravvive ad esso. Nascono i dubbi sull’atterraggio. Così, il dirigente della SIC Fabio Leoni investigherà sul “mistero”. Tutto sarà complicato, specie perché i pochi sopravvissuti versano in uno stato di stress post traumatico. Il dirigente Fabio Leoni e la SIC sono anche personaggi di un altro thriller fantasioso La Quercia del silenzio.
Presentando questi libri-thriller, più oltre non si può andare: si deve lasciare al lettore il gusto della scoperta di trame che si intersecano fra loro, rendendo il racconto interessante fino all’epilogo. Una cosa però va detta: la bellissima assistente di volo ha segreti da custodire. È fra i sopravvissuti l’omicida della attraente e misteriosa Ele Escobar? L’atterraggio disastroso spezza in due l’aereo su una pista di un aeroporto militare francese. I personaggi che la scampano sono diversi fra loro, e i loro ricordi intrecciano una trama affascinante e intrigante (c’è uno scrittore francese su cui pesa un grave sospetto, una giovane attrice emergente, stanca della liason col suo produttore amante, un ricco adolescente cinese ossessionato dalla cattura di una volpe artica – da cui il titolo del romanzo – un’anziana commediografa di successo e una ragazza afgana adottata che vive negli USA…). Il libro è dedicato all’ANMIL, a tutti coloro che subiscono un infortunio o sono vittime di tecnopatie causate dalla mancata sicurezza e igiene dei luoghi di lavoro. L’autrice è nata a Roma, ma – per sua stessa ammissione – si è trasferita a Nemi per vivere in un contesto sociale ancora a misura d’uomo.
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