La “voce magica” di Tonino Accolla
Domenica 14 luglio ci ha lasciati, a soli 64 anni, l’attore doppiatore Tonino Accolla. Era nato a Siracusa e, pur risiedendo a Roma da tanto tempo, era rimasto siciliano nell’animo. Ribadiva talvolta durante le interviste di essere stato “picciottazzo i srada”, perchè della sua terra non aveva mai dimenticato il dialetto. Ho avuto il privilegio di avere un confronto telefonico con lui qualche anno fa, e la prima cosa che mi ha chiesto è stato un simpatico: “di unni si?”. Gli risposi “sugnu missinisi”.
Accolla era conosciuto soprattutto per aver dato voce e carattere a Homer Simpson e a Eddie Murphy, con la celebre risata, ma aveva doppiato altre grandi star di Hollywood: Tom Hanks in Splash – Una sirena a Manatthan, Mickey Rourke in 9 settimane e mezzo e Orchidea Selvaggia; Tim Curry in Signori il delitto è servito; Billy Cristal in Harry ti presento Sally. O, ancora, Bill Paxton in True Lies e in Titanic e Kenneth Branagh in Enrico V, lavoro col quale aveva conquistato il Nastro d’argento 1991 per la miglior voce maschile. Senza ovviamente dimenticare Gary Oldman in Leòn e Il quinto elemento; Ralph Fiennes in Strange Days e Spider e Jim Carrey in Ace Ventura e Una settimana da Dio.
In un periodo poco felice per il leggìo, anche per la scomparsa di altre personalità che hanno fatto grande questo lavoro (come Claudio Fattoretto, venuto a mancare due settimane prima), la morte di Accolla è un duro colpo per tutto il doppiaggio italiano e per tutta una generazione di attori che sono stati capaci di diventare autentici eredi della grande scuola (quella dei Cigoli, dei Rinaldi, dei Locchi, dei Barbetti), non perché somiglianti ai loro maestri, ma perché in grado di portare avanti la qualità che ha reso il doppiaggio una delle eccellenze nel nostro paese. Ossia comunicare grandi emozioni – nonostante i cambiamenti non sempre felici in questo settore – e fare innamorare del mondo delle ‘voci nell’ombra’ tanti giovani cresciuti tra gli anni ’80 e ’90. Tonino ha avuto anche una grande fortuna nella sua carriera, di cui non tutti gli altri grandi di ieri e di oggi hanno beneficiato. Mentre altri suoi colleghi doppiatori erano e sono conosciuti al grande pubblico perché protagonisti di film, serie televisive e pubblicità, lui, che in cinema e tv aveva fatto rarissime apparizioni, era diventato un mito per molti grazie al lavoro di doppiatore. Attorno alle sue interpretazioni di Homer ed Eddie Murphy si è creata una sorta di inspiegabile ‘magia’ che di certo non verrà meno con lui.
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