LA TOVAGLIA DI TRILUSSA in scena sabato 4 gennaio al Teatro Luciano Bonaparte di Canino (VT)
Inaugura l’anno al Teatro Comunale Luciano Bonaparte di Canino (VT), sabato 4 gennaio, LA TOVAGLIA DI TRILUSSA, spettacolo di Ariele Vincenti e Manfredi Rutelli con la supervisione artistica di Nicola Pistoia.
Di Trilussa (1871-1950) si ricordano nel 2020 i settanta anni dalla morte e nel 2021 i centocinquanta dalla nascita.
Il destino degli artisti è quello di avere fortuna a fasi alterne: ci sono quelli che muoiono in povertà e dimenticati da tutti, e che magari poi ritornano in auge decenni dopo la dipartita; ci sono quelli che invece in vita godono di grandi onori e però vengono messi in disparte a pochi anni dalla scomparsa; c’è, infine, la categoria di quelli la cui fama va e viene, con una ritmica più o meno costante.
A quest’ultima categoria appartiene probabilmente, uno dei pochi poeti che in Italia ha vissuto della sua arte. “Il poeta di Roma”, così chiamavano, Carlo Alberto Camillo Salustri, meglio conosciuto con il nome d’arte derivante dall’anagramma del suo cognome: Salustri diventa Trilussa. Così nasce la sua maschera, con cui ha protetto, per una vita, un’eccessiva sensibilità, passando erroneamente per un qualunquista senza cuore:
D’allora in poi nascónno li dolori/ de dietro un’allegria de cartapista/ e passo per un celebre egoista/ che se ne frega de l’umanità!
Ne La tovaglia di Trilussa, interpretato con poetica e sincera passione da Ariele Vincenti, nei panni di Remo, un immaginario custode dello Zoo di Roma, diventato amico del poeta durante le lunghe passeggiate in sua compagnia tra le gabbie degli animali. Una sera Trilussa, ormai settantenne decide di invitarlo per la prima volta a cena in osteria, dove tra bicchieri di vino e atmosfere “di una volta” in un giorno tanto particolare quanto malinconico, si racconta l’avventurosa vita del Poeta; dagli inizi nei Caffè Concerto, alle lunghe tournée in giro per l’ Italia, in Europa e in Sud America.
La sua disincantata ironia, i suoi amori incostanti, la passione per le osterie, il suo vivere sopra le righe, il suo sperperare i guadagni, la sua innata libertà, il suo rapporto col potere, fanno di Trilussa un poeta, con un vissuto unico, che gli permetterà di diventare universale, nonostante scriva in dialetto. Nello spettacolo, la cronologia della cena va di pari passo con il racconto della sua straordinaria poetica, frutto di un’ accurata ricerca. Dalle poesie più famose, alle macchiette, dai sonetti alle favole, restituendo, con questo racconto teatrale, a noi, ed all’amico Trilussa, il giusto ricordo umano, il doveroso onore artistico, la giocosa e scanzonata maschera del poeta che è stato.
Biglietti: 12 euro intero; 10 euro ridotto
INFO E PRENOTAZIONI: info@cietwain.com tel. 380 146 2962
La Stagione 2024-25 è realizzata con il contributo di Ministero della Cultura, Regione Lazio, Fondazione Caravit e Comune di Canino, in collaborazione con ATCL- Circuito Multidisciplinare della Regione Lazio e Anonima Teatri.
Teatro Comunale Canino_ Corso Giacomo Matteotti, 3- Canino (VT)
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