La scuola nuova nasce dal basso
Anche se ancora siamo in clima vacanziero, già mamme e bambini stanno pensando a quando, tra poco più di un mese, le scuole riapriranno le porte, e di nuovo libri e studio saranno al centro delle problematiche quotidiane delle famiglie. Anche le istituzioni del resto stanno già lavorando per riaccogliere al meglio l’utenza, chiedendosi per prima cosa in che modo riorganizzare l’offerta di istruzione a fronte dei nuovi processi che stanno interessando la società, come e su che cosa riprogettare il futuro dell’istruzione pubblica. Il vecchio repertorio simbolico della scuola è giunto al capolinea. Che senso ha oggi lo “scrivere, leggere e far di conto” di fronte a una generazione che vede, ascolta, comunica con le nuove tecnologie? Certo la scuola non deve farsi invadere dalle nuove tecnologie, ma non può neppure ignorarle: per questo sempre più spesso sentiamo parlare di e-book, LIM e didattica 2.0. Ed è in questo contesto che si inserisce Education 2.0, progetto che nasce per fornire nuovi elementi simbolici, in grado di offrire un nuovo principio educativo. Ogni giorno numerose scuole italiane elaborano nuove strategie di innovazione didattica che investono i vari aspetti della vita scolastica ed educativa: spazi, tempi, organizzazione del lavoro, modalità di insegnamento, tecnologie. L’obiettivo di Education 2.0, e del convegno del 14 ottobre 2011 che si terrà a Firenze, è invece quello di diffondere quanto più possibile queste pratiche, in modo che possano fare, come si dice, “sistema”, riuscendo a cambiare il DNA della scuola dall’interno, innescando quel cambiamento di cui si comincia ad avvertire la reale necessità e che solo la scuola e i docenti sono in grado di realizzare.
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