La scoperta del paesaggio
Dalla presentazione del libro “La Campagna Romana nelle opere di Edward Lear”, tenutasi venerdì 20 dicembre 2024, dalle ore 17.00, a Monte Compatri presso il Tinello Borghese, nella sala Consiliare con interventi del prof. Renato Mammucari, dell’editore di Controluce Armando Guidoni, dell’autore del libro Alessandro Mazzarini e della scrittrice Rita Gatta, il prof. Mammucari, a seguito di una richiesta di un partecipante all’evento, sottolinea il concetto del viaggio:
“In viaggio ci si trova nella stessa situazione, annotava nel 1581 M. E. de Montaigne, di coloro che, impegnati nella lettura di un racconto oltremodo seducente, sono colti dal timore che possa finire troppo presto.
Non c’è uomo completo se non colui che ha viaggiato molto, che ha cambiato venti volte la forma del suo pensiero e della sua vita.
Le abitudini limitate e uniformi che l’uomo prende nella sua vita ordinaria e nella monotonia della patria, per dirla con A.M.L. de Lamartine, sono dei modelli che rimpiccioliscono tutto.
Studiare i secoli nella storia, gli uomini nei viaggi e Dio nella natura è la vera scuola.
Apriamo il libro dei libri, viviamo, vediamo, viaggiamo: il mondo è un libro di cui a ogni passo si volta pagina: colui che non ne ha letto che una, cosa sa?
Viaggiate il meno possibile in diligenza, scriveva nel 1800 P.H. de Valenciennes, lasciate questo lusso ai ricchi ignoranti che vanno in giro per il mondo come dei bauli e, chiusi nelle loro vetture, vedono il paese che attraversano inquadrato dalla lanterna magica della portiera.
I luoghi più affascinanti sfuggono alla loro vista; non si fermano che nelle città; e vogliono vedere le curiosità in esse contenute, più per posa che per passione.
L’artista deve viaggiare a piccole tappe, a cavallo se possibile, e più spesso a piedi, come Émile. In questo modo, nulla di tutto quanto merita di essere osservato e copiato può sfuggirgli di vista; e se gli manca il tempo per acquisire una veduta generale di un paese, si premurerà prontamente di cogliere i dettagli che potrà ricomporre, alla prima sosta, con la memoria ancora fresca delle cose incontrate che hanno meritato di essere annotate nel suo taccuino.
Ricordo però che già nel 50 d.C. Seneca, in una Lettera a Duilio, annotava che per essere rigenerati da un viaggio oltre ad andare altrove era importante diventare un altro.”
Foto: l’editore Guidoni, la scrittrice Gatta e il Prof. Mammucari fotografati in un momento della presentazione.
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