LA SCOMPARSA DEL VESCOVO MONS. GIUSEPPE MATARRESE
Vescovo emerito di Frascati dal 2008, mons. Giuseppe Matarrese è scomparso, nella serata di oggi 27 giugno 2020. Malato da qualche tempo, da poco aveva compiuto 86 anni essendo nato ad Andria (BA) il 3 giugno del 1934. Dopo aver frequentato il seminario vescovile della sua stessa città proseguì gli studi di filosofia e teologia nel seminario romano maggiore a Roma, ordinato sacerdote il 15 marzo del 1959, fu assegnato come vice parroco nella borgata ‘Fogaccia’ (Monte Spaccato) nella parrocchia di santa Maria Ianua Coeli, quindi ancora vice parroco nella chiesa dei Santi Patroni d’Italia a Trastevere: ancora vice parroco all’Alberone nel 1964 nella chiesa di S. Giovanni Battista de Rossi, infine ‘scrittore’ nel Tribunale del Vicariato. Nel 1970 divenne parroco dei SS. Martiri dell’Uganda sull’Ardeatina, in un locale adibito per le funzioni liturgiche che poi fece costruire come chiesa nonostante ostacoli vari. Fece parte dell’Istituto Interdiocesano per il sostentamento del clero di Roma ed Ostia, quindi tesoriere della fondazione Migrantes della CEI e in questo ruolo ebbe modo di visitare alcune delle comunità di migranti in Italia e in Svizzera. Assegnato vescovo della diocesi di Frascati l’11 novembre del 1989 da papa Giovanni Paolo II, fu consacrato il mese successivo nella basilica di San Giovanni in Laterano, il 16 dicembre, dal cardinale Ugo Poletti vicario di Roma; concelebrante anche il vescovo emerito tuscolano mons. Liverzani. Il 14 gennaio del 1990 fece in suo ingresso in diocesi, accolto dal clero e dal sindaco Giovanni Romani. Nell’aprile dello stesso anno, volle incontrare subito circa 500 giovani della diocesi, e nello stesso mese a Grottaferrata, nell’anniversario della beta Gabriella dell’Unità, tenne un incontro del clero e dei laici con mons. Jorge Mejia vice presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace per la costituzione di una commissione diocesana di Justitia et pax, mentre sosteneva l’impegno e le iniziative della Consulta diocesana dell’Apostolato dei laici fino al 1996. Nel 1992 aveva diffuso la sua prima lettera pastorale (‘Insieme in cammino’) indicando alcuni ambiti prioritari di evangelizzazione: famiglia, giovani, sociale e politica, cultura e comunicazioni sociali. Nonostante difficoltà e impedimenti vari, cessata – dopo diversi anni – la pubblicazione della pagina diocesana domenicale di ‘Avvenire’, volle ripristinare temporaneamente il bollettino Comunità diocesana, intitolandolo ‘Comunità tuscolana’.
A Frascati, restaurò gran parte dell’episcopio e ripristinò la funzionalità della ‘Villa Campitelli’ come casa diocesana di spiritualità. Nel 2000 sostenne e partecipò alle diverse manifestazioni che si svolsero nella diocesi per celebrare il grande Giubileo dell’Anno Duemila, con la XV giornata mondiale della Gioventù a Tor Vergata. Accompagnò questo tempo giubilare con la sua seconda lettera pastorale (‘Apriamo la Vita al tempo di Dio’).
Non mancarono alcuni contrasti soprattutto all’inizio del suo episcopato, e in particolare nella circostanza in cui volle trasferire alcuni sacerdoti nella diocesi. Nel novembre del 2001 poté assistere al completamento dei lavori di restauro della facciata della cattedrale. La terza lettera pastorale fu inviata ai fedeli della diocesi nell’anno 2003-2004. In occasione del 40° anniversario del Concilio ecumenico Vaticano II, nel 2006, sostenne alcuni incontri diocesani in cattedrale, in alcuni dei quali intervennero il cardinale Achille Silvestrini, mons. Piero Coda, p. Annibale Divizia.
Entrato come vescovo residenziale a Frascati (il suo motto nello stemma, ‘In hoc signo’) – mentre il cardinale Lopez Trujllo dal 2001 deteneva il titolo della diocesi – si dimise col il 12 settembre del 2009 avendo raggiunto il limite di età (75 anni). In seguito, il successore di Trujllo nel ‘titolo’ della diocesi (già dal 10 maggio 2008), card. Bertone volle prenderne possesso solo nell’ottobre del 2009, il mese dopo le dimissioni di Matarrese.
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