La recensione entra in classe
Con questo ricordo, ci introduce Anna Appolloni nella testimonianza dell’evento e nell’importanza per i ragazzi d’intrattenersi con l’autore. «Sottoporsi al giudizio degli adolescenti – prosegue la scrittrice – che a spada tratta sparano sul testo e sull’autore può mettere in imbarazzo, ma vi assicuro ne vale la pena; con recensione individuale e collettiva è terminato l’incontro.» «Si sono sentiti utili poichè il loro modo di pensare non era messo in discussione, il loro parere e giudizio, qualunque esso fosse stato, non sarebbe stato censurato ma condiviso e premiato.» «Hanno avuto la possibilità di toccare con mano questa esperienza, d’aver analizzato e discusso un testo tra di loro prima, con l’autore poi e ancora con l’insegnante.» «La partecipazione attiva e domande, non banali, hanno animato l’incontro e la condivisione dei contenuti, che in alcuni casi hanno sentito proprie, come nell’esempio che segue – (… Quanto tormento, nel mio animo ribelle, dove non solo i brufoli riempivano il viso, ma deformavano il cuore… oppure … Cambiare spaventa non tanto chi sceglie di farlo, ma chi ti circonda;… tratto da Zì Talì) – un modo diverso di fare lezione li ha coinvolti attivamente, si sentivano dentro il testo.» «Vi assicuro che ascoltare tra le righe cosa vibra dentro di loro, per una persona come me – afferma l’autrice – che si nutre di emozioni, non è cosa semplice.» «Scoprire che il testo è intriso di eventi e situazioni, anche adolescenziali, gli ha permesso di prendere coscienza che anche gli adulti, una volta adolescenti hanno combattuto quanto loro, contro gli stessi fantasmi come in questa riflessione espressa da uno degli studenti – (… ci aiuta a riflettere sul fatto che i nostri problemi di adolescenti sono tutti superabili nel tempo e per questo non dobbiamo mai permettere a nessuno e a niente di toglierci il sorriso e la libertà di vivere …). In conclusione un ringraziamento particolare va, agli studenti prima, al corpo docente e all’istituto poi, per averci fatto vivere un’esperienza veramente intensa, cosa che con questo mio nuovo testo non avevo ancora vissuto.»
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