La pubblicità senza senso
Si è sempre detto, fino alla nausea, che la pubblicità alle volte ti tradisce, perché spesso ti accorgi che ci sono spot senza senso, che non hanno a che fare con il prodotto pubblicizzato. D’altra parte oggi non si ha rispetto di se stessi: figuriamoci se si sta a considerare se una donna viene trattata come un oggetto, la quale se accetta queste proposte è perché non c’è altra chance che questa.
Un esempio chiaro di anni fa? Si pubblicizzava un aperitivo e come sketch in bianco e nero si vedeva una donna camminare con fare sensuale, a passo lento e sguardo “acchiappesco”, come diceva Gigi Proietti in un suo spettacolo.
E lentamente il suo abito di filo via via si sfilava dal basso verso l’alto fino a far intravedere il cosiddetto “lato B” della stessa. Questo è un esempio, come tanti altri, che non ha senso in quanto non ha nulla a che vedere con il prodotto reclamizzato. Qual è il nesso tra l’aperitivo e il “lato B” della donna? Il nesso ci sarebbe stato se al posto dell’aperitivo si fosse trattato della pubblicità di un perizoma, o di un costume da bagno. Recentemente sono stati puntati i fari su Capri, isola d’élite ed elegante. Mai si sarebbe potuta immaginare una tale caduta in basso per una pubblicità: per reclamizzare un noto prosciutto, anziché metterlo dove era più consono, su una ricca tavola imbandita di tante leccornie con un’invitante bottiglia di buon vino, lo si è poggiato sul “lato B”, o per essere più chiari sulle natiche, di una splendida donna. Chissà quante notti insonni ha trascorso l’autore di questa geniale pubblicità per realizzarla. Ecco come si usa il corpo di una donna, si strumentalizza, si umilia, pur di vendere il prodotto. Si cattura il cliente in maniera subdola, invece che con strumenti leali. Mettere in mezzo sempre il sesso è di gran moda oggi, ma non ci si rende conto che alla fine ciò potrebbe diventare dannoso e provocare cali di desiderio, oppure generare desideri proibiti o contro natura.
Si è arrivati nell’anno 2014, ma le cose non sono cambiate: sono rimaste al tempo del Medioevo: si fa per dire, perché allora erano più progrediti. La donna è maltrattata e soggiogata; mai nessuno che si renda conto che è colei che dà la vita con sofferenza. La donna dovrebbe essere trattata come una “madonna”, alla maniera delle donne dello Stilnovo – al suo passaggio si doveva abbassare lo sguardo, figuriamoci se la si poteva toccare – o come una Venere nell’Olimpo, usando esemplarmente il sacro e il profano…
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