La psicologia del doppio e l’attualità del Mito
Nella rassegna “Ostia Antica”, in corso in questi giorni presso il teatro romano di Ostia, è andata in scena una vera chicca, scritta dal giornalista Paolo Fallai: una creazione logico-riflessiva sulle figure femminili più conosciute del “mito”. Di Carmen, Medea e Cassandra sono analizzate la psicologia intima, il trasporto dei sentimenti e le doti di veggenti – come nella lettura di Omero, il poeta cieco -, preferite alle più note fattezze fisiche, o alle vicende sentimentali sfociate in atroci misfatti.
L’ottica di purezza e innocenza è stata contrassegnata dalla sottoveste bianca sfoggiata dalla meravigliosa Rossella Brescia, che si è esibita nelle stupende invenzioni tersicoree coniate per lei dal coreografo Luciano Cannito: la coreografia ha saputo mettere in evidenza la flessuosa scioltezza e la bruna avvenenza mediterranea del corpo della danzatrice. In secondo piano è rimasta la sensualità delle passioni, rappresentata dall’abito rosso da gran sera indossato dalla ballerina in alcuni tratti della sua performance. La poesia e la musica hanno prevalso nella narrazione della tragedia di cui, l’altra “star” della serata, Vanessa Gravina, ha scandito con drammatica tonalità i versi più significativi. In questa rilettura delle criminali esistenze, colpevoli di infedeltà e di omicidio, vengono universalmente trasposte corrispondenti tipologie attuali. La scena si apre con l’immagine di una prigione in Sicilia, con due detenute. Una Carmen moderna, a Lampedusa, cerca di sedurre un tutore della legge, il quale dovrebbe bloccare l’invasione dei migranti clandestini, sbarcati dagli scafisti. Medea, invece, è una trasposizione delle moderne madri assassine o affette dal delirio della schizofrenia depressiva, che si chiudono poi in se stesse, tentando di rimuovere il trauma psichico, e di negare l’evidenza dinnanzi al giudice.
Cassandra, da ultima, nell’arretratezza del meridione isolano, è osservata con una fulgida luce interiore, pregna di purezza, candore, e di irritazione per il padre, Priamo, che non capisce il tranello dei Greci. In relazione con la società moderna, Priamo, emblema caratteristico, è il sindaco dell’isola, un novello capopopolo che sui sentimenti nobili di Cassandra fa prevalere la strategia del potere dell’immagine, e dei nuovi mezzi audiovisivi degli anni ’50, dai quali resta abbacinato, mettendosi con i cittadini di fronte al nuovo cavallo di Troia: la televisione.
Alcuni momenti dello spettacolo danzante sono stati accompagnati dalle musiche di Bizet e Schiavoni
Nella foto: l’attrice Vanessa Gravina
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