La presenza di Maratti a Genzano
Maratti, del quale proprio l’anno scorso è stato celebrato il terzo centenario della morte, è stato il più illustre caposcuola della pittura romana ed europea, ed è ritenuto il più cospicuo rappresentante della cultura artistica di ispirazione classica tra il Seicento e il Settecento. La sua fama si accrebbe in seguito alla salita al soglio pontificio di papa Alessandro VII, della famiglia Chigi, che lo stimava moltissimo, al punto che gli commissionò numerose opere per importanti chiese di Roma e di Siena (sua terra d’origine). Maratti divenne il più importante pittore romano della seconda metà del Seicento e Direttore dell’Accademia di San Luca, posizione dalla quale promosse lo studio dell’arte dell’antichità classica, attraverso la pratica del disegno.
La presenza di Maratti a Genzano – dove aveva stabilito la sua casa di campagna tra il 1690 e il 1703 – si inscrive in una breve parentesi della sua produzione artistica, che fu allora esercitata nel privato della sua residenza, situata sulla cima del nuovo stradone di via Livia, futura sede dell’Infiorata, voluto dagli Sforza Cesarini. Lì il pittore andava sperimentando nuovi percorsi nella decorazione d’interni, contaminando anche il campo dell’architettura, disciplina nella quale tentò pure di imporsi a Roma.
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