La poesia non si ‘ruba’, anzi sì…
(Serena Grizi) – Copertina del volumetto La bambina pugile ovvero la precisione dell’amore di Chandra Livia Candiani – Einaudi 2014, vista e fotografata il 04 gennaio 2019 alle ore 15,26 nella Libreria Coop (quelle col layout ‘inventato’ da Romano Montroni) all’interno di Eataly Bologna.
Versi ‘rubati’ all’istante tra i banconi colmi di novità e sotto l’aforisma di E. A. Poe «I veri libri devono essere figli non della luce e delle chiacchiere, ma dell’oscurità e del silenzio». Perché una tale ‘precisione’ poetica che pare andare a frugare con le punte dei polpastrelli le corde profonde dei sentimenti (tanto che provate a leggere una volta da soli la lirica che fa da copertina e poi a dedicarla ad alta voce a qualcuno, resterà difficile finire di leggerla), illumina di significati l’anno nuovo, 2019, che sembra cominciato in questo momento. C’è bisogno di umanità, di comprensione ed inclusione dell’altro nelle nostre esistenze, senza rabbia, accorciando le distanze davvero, (a discapito dell’io e della competizione penserà subito qualcuno), senza farci scippare di mano i sentimenti anche se poi dicono che siamo buonisti. Pazienza per chi conosce così poco l’italiano e non sa che i sinonimi minimi di buono sono ‘serio, retto, di cuore, amabile’ ma che per poterli incarnare davvero occorre che le qualità riflettano sull’esterno, su qualcuno, su qualche realtà su cui incidano, facciano la differenza. Niente a che vedere con specchi che rimandano solo l’immagine di se stessi, di migliaia di solitudini forzate…(allora sì ‘inutilmente’ rette, serie, amabili, perbene, dabbene)… Nel 2019 leggiamo più poesia.
L’universo non ha un centro,
ma per abbracciarsi si fa così:
ci si avvicina lentamente
eppure senza motivo apparente,
poi allargando le braccia,
si mostra il disarmo delle ali,
e infine si svanisce,
insieme,
nello spazio di carità
tra te
e l’altro.
immagine web
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