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La poesia del Velletri Teatro Festival

Ottobre 26
17:00 2013

Niente paura: era solo “acqua che non bagna” come dicono i saggi contadini veliterni. E dunque bando alla tristezza e … “Fino a sera cantarono / danzarono / come guidati da un’altra cometa / scendono al piano / dei loro canti non resta che un’eco / un sapore / vite passate com’ombre / sul latteo color dell’astro indifferente…” da Gli zampognari di Aldo Onorati. È soltanto la prima delle poesie dell’Autore che ha siglato l’incipit di una serata d’addio, o meglio di arrivederci all’anno prossimo. Voci recitanti Carla Petrella e Luigi Onorato, protagonisti dell’intera rassegna e di tutte le altre iniziative, dai laboratori teatrali per tutti, affollatissimi e molto seguiti, agli incontri sul Teatro di Eduardo “l’arte della commedia” a cura dello stesso Onorato. Due interpreti d’eccezione e al contempo due rocce granitiche per scuotere le coscienze pigre e riottose di quanti (e ce ne sono tanti) pensano che fare cultura sia una cosa inutile e molto noiosa. Una mentalità ben radicata contro cui i nostri due “cavalieri senza macchia e senza paura” lottano da anni facendo rivivere il Teatro di Terra, e con esso il teatro tutto, con offerte di qualità e spettacoli impegnativi come quelli selezionati per questa rassegna estiva. Una stagione culturale ricca di iniziative in un arco temporale vasto e compendioso, con la presenza dell’immancabile “Colle Ionci” per le serate di musica, dei gruppi di danzatori etnici e popolari, del Teatrone di Enrico Cappelli, del Teatro della luce e dell’ombra di Gennaro Duccilli, degli Alterarti, del Teatro degli Applausi di Tivoli che ha portato in scena la storia dolorosa, avvolta ancora oggi nel mistero, della tragedia del DC 9 Itavia caduto a Ustica. Molto originale l’impianto scenico giocato su due fronti paralleli: quello del destino del proprietario della Compagnia Aerea, Aldo Davanzali, che in una notte ha visto svanire tutto quello che aveva faticosamente costruito con un’azienda ben avviata e quello dei mille dipendenti finiti sulla strada dopo il fallimento. Il tutto all’ombra dell’immane sciagura degli 81 passeggeri inabissati per sempre nel mare di Ustica. Un’opera di impronta civile ben strutturata e coinvolgente. Così come carico di pathos è stato l’intervento finale di Aldo Onorati che con Erri De Luca ( purtroppo assente di persona ma presente con le sue poesie) sono stati i protagonisti del gran finale di “Poesia a doppia pista”. Due Autori diversi tra loro e allo stesso tempo accomunati dallo stesso filo conduttore, quello di una “Poesia attaccata alla vita” che Aldo Onorati ha ben illustrato tra le pieghe di una fascinazione appassionante ed empatica.

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