La pedagogia Montessori nella Campagna Romana agli inizi del ‘900.
Col termine Agro romano si identifica una vasta zona rurale che si estende intorno a Roma e che spesso viene confuso con la Campagna Romana, che in realtà comprende le zone collinari, a tratti pianeggianti, sul lato sinistro del Tevere, includendo i Monti Prenestini, i Colli Albani, fino ad arrivare ai confini con l’Agro pontino nel Lazio meridionale.
Topografia Agro Romano Sud-Est e zone limitrofe, 1899 (Archivio Comune di Roma).
Alla fine del 1800, nella campagna, spesso incolta, in parte acquitrinosa e boscosa, situata negli attuali comuni di Palestrina, Rocca Priora e Zagarolo, confluirono molti abitanti di Capranica Prenestina, paese montano sui vicini Monti Prenestini. I “Capranicotti”, pastori di nascita, spinti dalla carestia, si stabilirono nei vasti latifondi a valle: 60 famiglie nel territorio di Marcelli (San Cesareo) di proprietà dei Rospigliosi, 100 famiglie nella Tenuta di Mezza Selva (Carchitti, Palestrina) sotto i Barberini e 50 famiglie a Colle di Fuori, nel Comune di Rocca Priora.
Sorsero dei villaggi di capanne, nelle cui vicinanze i Capranicotti iniziarono a bonificare il
territorio e coltivare i campi, cedendo ben tre quarti del raccolto ai proprietari terrieri. Le capanne erano fatte di legna, paglia, canne, foglie secche, senza finestre, con un buco come ingresso, con un solo giaciglio per tutta la famiglia. Si nutrivano di una zuppa d’erbe e pizza di granturco, qualcuno possedeva un maiale e qualche gallina; il focolare, all’interno della capanna, produceva fumo e a volte gravi incendi. Le condizioni igieniche erano precarie e la malaria cominciava a diffondersi.
Il Dottor Angelo Celli, profondo conoscitore dei meccanismi di contagio della malaria e su come contrastarla, insieme alla moglie Anna, perlustrava la Campagna Romana, allo
Il villaggio di capanne di San Cesareo (Archivio Alatri).
scopo di somministrare il chinino ed impartire dei rudimenti di educazione sanitaria ai contadini. Anna Celli si rese subito conto di come l’analfabetismo della popolazione rendeva tutto più difficile ed iniziò a pianificare insieme ad alcune associazioni benefiche dell’alta borghesia romana la creazione di scuole. L’iniziativa fu supportata dalla scrittrice Sibilla Aleramo, dal compagno letterato Giovanni Cena, dal pedagogo Alessandro Marcucci ed i sui amici artisti Duilio Cambellotti e Giacomo Balla, che costituirono insieme un Comitato per le scuole dei contadini.
La capanna-scuola di Colle di Fuori (Archivio Alatri).
Nel 1906 sorsero le prime scuole rurali, spesso in capanne o locali riadattati, che offrirono non solo assistenza materiale, ma anche una coscienza sociale per rendere le persone cittadini civili e tutelare i loro diritti nei confronti dei latifondisti. Le scuole vivevano
grazie alla beneficenza ed i maestri rurali erano volontari che raggiungevano in treno, in bicicletta e a piedi le zone più sperdute.
Dei villaggi fondati dai Capranicotti, Colle di Fuori è quello che registra i progressi più rapidi, grazie soprattutto al fatto che si trovava nel Comune di Rocca Priora e non nella proprietà di un nobile latifondista, che osteggiava il progresso culturale e sociale dei contadini. Si passò rapidamente dall’aula in una capanna, ad un edificio in muratura ad uso scolastico nel
1912: il progetto era di Marcucci, e fu sovvenzionato grazie all’impegno degli abitanti, di Giovanni Cena, di Cambellotti che la decorò ed alle sovvenzioni statali che arrivarono dopo una mostra sulle Scuole dell’Agro curata dal Comitato, nell’ambito dell’Esposizione Internazionale di Roma nel 1911. Marcucci si occupò inoltre dell’aspetto estetico e didattico, inventando anche opere come la “cattedra ambulante” per rendere mobile il servizio scolastico. La cosiddetta “Scoletta” di Colle di Fuori rappresentò i principi estetico-educativi a cui s’ispirarono tutte le altre scuole di contadini.
La cattedra “ambulante” di A. Marcucci (Archivio Alatri).
Nello stesso periodo Maria Montessori istituiva le prime Case dei bambini, a Roma, a San Lorenzo, quartiere povero ed operaio e successivamente presso alcuni conventi di suore a Roma ed a Grottaferrata, nei Castelli romani, dalle Suore Missionarie francescane, per
Misure igieniche nella scuola di Colle di Fuori (Archivio E. Franciosi).
accogliere i bambini orfani dei terremotati di Messina e Reggio Calabria. Marcucci s’ispirò alla pedagogia montessoriana, avendo ammirato nelle Case dei bambini, “le abitudini di ordine, pulizia, precisione e buon senso, nonché la grazia spontanea” dei piccoli
alunni, che avrebbero trasmesso rispetto e civiltà nella cultura contadina. La “scoletta” venne
arredata con semplicità, ma con estrema cura dei dettagli, senza tralasciare la praticità ed il senso estetico.
La “scoletta” di Colle di Fuori ospita oggi la Biblioteca Comunale.
I principi educativi montessoriani si diffusero non solo nelle scuole rurali della Campagna Romana, ma anche nelle altre zone di bonifica, come il Maccarese e l’Agro Pontino, aiutando lo sviluppo igienico-culturale degli abitanti.
Con l’avvento del fascismo le scuole rurali subirono molte limitazioni ed in breve tempo
persero le loro peculiari caratteristiche, per confluire con le altre scuole statali sotto l’influenza dell’Opera Balilla. Parallelamente la Montessori fu costretta ad emigrare in Spagna, in seguito alle pesanti interferenze di Mussolini nell’applicazione della sua pedagogia nelle scuole.
Attualmente nella Campagna Romana, a Grottaferrata, esiste una sola scuola statale
Montessori.
Paola Scozzafava
(docente della Casa dei bambini dell’I.C. San Nilo di Grottaferrata, Roma)
Riferimenti bibliografici:
F.Gagliardo – La Casa della scuola – in ‘Duilio Cambellotti e le Scuole per i Contadini dell’Agro
Romano e delle Paludi Pontine’, Museo Storico della Didattica di Roma, 1993.
S.Vannozzi – Il comitato delle scuole dei contadini nell’Agro Romano – A. C. Villaabbamer, 2018.
G.Alatri – Istruzione e igiene: l’evoluzione delle condizioni di vita e di lavoro nella Campagna
Romana tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo – Roma 3 Press, 2019.
P. Scozzafava – Una scuola Montessori a Grottaferrata tra passato e presente – Vita d’infanzia, Opera Nazionale Montessori, 202
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