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LA PARITÀ DI GENERE SI RAGGIUNGE CON LA MATEMATICA

LA PARITÀ DI GENERE SI RAGGIUNGE CON LA MATEMATICA
Febbraio 12
20:27 2021

LA PARITÀ DI GENERE SI RAGGIUNGE CON LA MATEMATICA

In occasione della giornata mondiale per le Donne nella Scienza 2021, l’Associazione Luca Coscioni ha organizzato, insieme a Science For Democracy, giovedì 11 febbraio, il webinar LA scuola LA scienza, dando voce a otto scienziate.

Tutti sappiamo che, in Italia e nel mondo, l’inclusione della donna, come pari all’uomo in qualsiasi professione, non è ancora avvenuta. Filomena Gallo, segretaria dell’Associazione Luca Coscioni per la Ricerca Scientifica, introducendo il webinar, ha ricordato che l’Onu ha proclamato questa giornata nel 2015 perché molte ragazze non studiano e non lavorano (in Italia, ad esempio 1 su 4), molte donne rinunciano a lavorare per occuparsi dei figli (nel nostro Sud 1 su 5) e persino le medicine per donne non vengono testate su donne perché troppo complesso… Sono stati citati, poi, molti altri dati deludenti quanto questi.

Non a caso, noi non dobbiamo dimenticare che è stata liberata, proprio ultimamente, dopo mille giorni di carcere, in Arabia Saudita, il presunto paese del “Rinascimento”, una ragazza, Loujain al-Hathloul, condannata a cinque anni e otto mesi di prigione per il gravissimo delitto di essersi battuta per i diritti delle donne!

L’Associazione Luca Coscioni (Associazione Luca Coscioni) è stata fondata nel 2002 da Luca Coscioni, un economista affetto da sclerosi laterale amiotrofica, poi scomparso nel 2006. Si adopera per l’affermazione delle libertà civili e dei diritti umani, in particolare il diritto alla scienza. Infatti, tutti hanno diritto, come ha ribadito Giulia Perrone, una delle giovani scienziate, a partecipare al Progresso Scientifico e tutti hanno diritto a godere del Progresso e delle scoperte scientifiche.

Nel 2017, ha spiegato, quindi, Ersilia Vaudo, la Francia ha dichiarato la matematica emergenza nazionale perché è una materia strettamente collegata allo sviluppo. Spesso, invece, i genitori dichiarano ai figli di non capire nulla di matematica e i figli difficilmente intraprendono, poi, studi scientifici. Ormai, le donne che si laureano sono in numero maggiore degli uomini, ma sono ancora poche le donne che si accostano alle facoltà scientifiche. Il World Economic Forum ha calcolato che ci vorranno circa 257 anni per raggiungere la parità di genere, proprio perché le donne non scelgono le scienze.

Ma cosa si può fare se ci si laurea in fisica? Si può accedere solo alla ricerca di laboratorio o all’insegnamento?

Assolutamente no! Come ha chiarito Francesca Battista, la fisica è dappertutto: nelle costruzioni, nella musica, nella televisione, negli sport, nei videogiochi, nel diritto, nella finanza, nell’ambiente, nell’atmosfera, nei trasporti, nella medicina, nell’energia, nello spazio… Spesso, si tratta addirittura di professioni molto ben pagate.

Si è parlato, poi, dei Laboratori Nazionali di Frascati (LNF) dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, con la prima ricercatrice Catalina Curceanu e della Medicina con Rosella Marcucci, dove, nonostante il grande numero di dottoresse, il gap nei ruoli apicali è ancora molto presente.

Laura Convertino ha, tra l’altro, mostrato un suo disegno che spiega visivamente quanto gli uomini si allarghino e prendano spazio, scoraggiando le donne.

Antonella Succurro ha invitato a non avere paura della scelta, sia che si segua una grande passione che si ha fin da bambini, sia che qualcosa capiti un po’ per caso.

Infine, Vittoria Brambilla, che si occupa di biotecnologie vegetali ha allontanato la paura di non poter gestire sia la professione che la famiglia. Si può fare, infatti, basta organizzarsi e condividere i ruoli con il proprio compagno.

Mirella Parachini, vice-presidente della FIAPAC (Federazione Internazionale degli operatori di aborto e contraccezione), ha riferito della sua esperienza di medico specialista in Ostetricia e Ginecologia.

Ha concluso i lavori, Desideria Mini, dottoressa in Biologia Molecolare, che desidera diventare embriologa. Questa scienziata, nata anagraficamente uomo, ha affrontato cure e interventi per diventare donna, dato che così avrebbe dovuto essere fin dall’inizio.

Io penso che molte ragazze possano ispirarsi alla sua anima femminile, forte e determinata, come devono essere tutte le donne se vogliono recuperare lo spazio che il maschio, nei secoli, ha portato via.

Il webinar può essere rivisto su Youtube. Ne vale la pena, è un’iniezione di coraggio ed entusiasmo, specialmente oggi che, a causa del Covid, la donna ha fatto altri passi indietro.

(1) LA scuola LA scienza – YouTube

 

 

 

 

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