La “Mission Impossible” del sindaco di Albano Laziale
Il 4 settembre 2024 il sindaco di Albano Laziale ha ritirato le deleghe ad un assessore-chiave.
Nel decreto di revoca si legge che “Spetta in particolare al Sindaco l’incombenza di valutare la sussistenza di esigenze di carattere generale, che investano anche i rapporti tra le forze politiche, quelle relative all’efficienza dell’azione amministrativa e, non ultime, quelle che investono l’indebolimento del rapporto fiduciario tra il vertice dell’amministrazione e uno degli assessori”. Il sindaco “dispone la revoca delle seguenti deleghe: Gestione rifiuti, Manutenzione immobili e impianti, Viabilità, Strade e Pubblica illuminazione, Decoro urbano”.
Si tratta dunque di un problema tra le forze politiche e di rapporto fiduciario tra il sindaco ed un suo assessore. Stante così la situazione, ci si sarebbe aspettato che l’assessore venisse estromesso dalla sua funzione (in termini “tecnici” venisse mandato a casa) e che al suo posto fosse nominata un’altra persona di piena fiducia del sindaco. E invece no. L’assessore rimane in carica, ma con la sola delega alle Ville storiche (cioè una delega al nulla).
Allo stato delle cose l’amministrazione comunale, che già non dispone di due assessori-chiave, quello al bilancio e quello ai servizi sociali, ora non ha più quello incaricato di seguire la manutenzione e l’igiene della città.
Il sindaco ha assunto su di sé l’amministrazione di quasi tutti gli aspetti sostanziali della gestione del Comune: la supervisione della Polizia locale, il bilancio e la programmazione, i servizi sociali, ora anche la gestione rifiuti, la manutenzione degli immobili e degli impianti, la viabilità, le strade e la pubblica illuminazione, il decoro urbano. Di fatto, se si escludono i lavori pubblici affidati a un assessore apposito, il sindaco si trova a dover gestire direttamente, almeno sulla carta, tutti gli aspetti qualificanti di una città di 40.000 abitanti. Con un riferimento al film dell’attore Tom Cruise, il sindaco ha di fronte a sé una Mission: impossible.
Con una metafora si potrebbe dire che il quadro somiglia a quello di una nave in cui il capitano, oltre a esercitare la sua peculiare e fondamentale funzione, è impegnato anche a fare l’ufficiale di rotta, il timoniere, il responsabile dei servizi di sussistenza a bordo, delegando soltanto il controllo dei motori all’ufficiale di macchina. Con un capitano così la nave affonda.
Questo accentramento mette a serio rischio la capacità operativa dell’amministrazione comunale che, sotto il profilo delle risorse, si trova in una situazione molto difficile: al momento non dispone del segretario comunale, che ha lasciato l’incarico il primo settembre, e che può contare soltanto su 244 dipendenti, numero inadeguato rispetto alle esigenze di una città di medie dimensioni (per esempio i vigili urbani sono la metà di quelli previsti).
Refuso: i dipendenti del Comune di Albano Laziale sono 144 (non 244).