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La memoria critica

La memoria critica
Febbraio 19
23:00 2015

Non è mai facile, in occasione delle ricorrenze-commemorazioni, sfuggire al rischio della ripetitività ‘dovuta’, ma questa rappresentazione, voluta dall’Associazione Vittime del Bombardamento di ‘Propaganda Fide’, c’è riuscita. I diversi accadimenti raccontati dall’intelligente regia di Luigi Onorato – in primo piano le vicende personali e più intime, sullo sfondo i fatti corali – hanno suscitato, oltre al naturale interesse storico, non poche riflessioni. La prima, che sembra ovvia ma va sempre rinnovata e rivissuta, è che la barbarie travolge tutti, oppressi e oppressori, in un alternato tragico scambio di ruoli. Quando la follia nazista e fascista aggredisce il mondo e massacra milioni di inermi nel nome di una cieca ideologia, nasce la reazione di eserciti regolari e della resistenza, prima spontanea poi organizzata. Purtroppo i fatti rappresentati ci hanno confermato che ‘per forza di cose’ la violenza è stato lo strumento adoperato da ogni parte: ad attacco rispondeva contrattacco, ad attentato repressione, a tortura delazione. E le vittime avevano tutte lo stesso colore rosso sangue. Gli episodi a Roma San Lorenzo, al Ghetto, ad Albano, Genzano, Velletri, erano tutti in questa direzione.
Tutti bravi e impegnati gli attori, ottimi interpreti dell’intenzione corale dello spettacolo. A ‘spiegare’ che tanto orrore avveniva su, o da parte di, esseri umani sensibili eppure costretti a rinunciare alla loro stessa umanità, il filo conduttore di una studentessa liceale, sfollata come tanti, che ricordava con struggente dispiacere l’occasione persa, insieme ad altre compagne, di rispondere affermativamente all’invito a un innocente, catartico ballo da parte di giovani soldati tedeschi: la guerra che respinge l’uomo. Nei ricordi personali, un nonno raccontava il terrore di quando, alla vigilia di Natale, l’ufficiale tedesco di un comando istallatosi nella villa gli chiese di mandargli la nipotina di cinque anni: ma voleva solo regalarle un piccolo albero di Natale. Chissà quanto avrebbe voluto poterlo regalare a sua figlia o a sua nipote!

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