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La maschera e il vuoto, di Rosalma Salina Borello

La maschera e il vuoto, di Rosalma Salina Borello
Dicembre 01
02:00 2006

Perroni Salina Sciara Scaronia‘Non è profondità se non nella leggerezza’, un pensiero di Montale citato ne La maschera e il vuoto di Rosalma Salina Borello, che coglie in pieno lo spirito del libro. Una raccolta di saggi sui maggiori esponenti della cultura europea del Novecento che va a integrarsi col pensiero orientale.
Mirabile l’equilibrio strutturale dell’opera, ben calibrati citazioni e interventi. Un filo teso sul quale viaggiare da un capo all’altro del mondo senza mai sentirsi sbilanciati. Un lavoro che scaturisce, come avverte la stessa Salina, da un impegno trentennale per la promozione di una cultura all’insegna dell’incontro e del confronto, senza pregiudiziali di sorta. ‘Un discorso stimolante che invita al dibattito di competenti, accessibile anche ai non colti’, così definisce La maschera e il vuoto il celebre critico letterario Sabino Scaronia durante la presentazione dell’opera edita da Aracne. Un libro che va a completare il precedente Se una notte una farfalla sogna di essere Zhuang-zi “ incontri di poeti, filosofi, pittori sulla Via della seta. Ed è un filamento sottile e resistente e lucente come seta quello che conduce il lettore da un angolo all’altro della terra. L’esperienza della percezione, a cui tutti siamo inclini per destino umano, risulta in queste opere di saggistica della Salina Borello una convocazione a fare uno sforzo in più, non per arrivare all’essenza delle cose, forse non raggiungibile, ma per una crescita basata sul principio di variabilità. Quel ‘Mondo fluttuante’ che è il nostro universo interiore teso sempre ad allargare limiti, a valicare confini. ‘I mille volti della maschera’ a fare da specchio deformante e illusorio e nondimeno fedele all’incertezza della nostra natura in continua metamorfosi.
Savinio, De Chirico, Breton, Pirandello, Nietzsche, Freud, Jung, Canetti, Takano, Ungaretti, Quasimodo, Luzi, Montale, Gozzano, Calvino, questi e altri poeti e filosofi chiama in causa Rosalma Salina Borello per la sua indagine, che passando dal surrealismo, all’ermetismo, al postmoderno, va a suffragare il nostro essere Uno, nessuno e centomila di pirandelliana definizione.
Risalto è stato dato nel libro anche alle Poesie in forma di haiku, composizioni di diciassette sillabe, 5-7-5, diffuse nella cultura giapponese fin dal sedicesimo secolo, e che vivono attualmente una bella fioritura. Stelle in giardino di Giulia Perroni ne è una forte testimonianza, che la Salina raccoglie nel suo libro.
La presentazione de La maschera e il vuoto si è svolta giovedì 24 ottobre nella Sala Convegni del Comune di Ciampino inserita nel programma annuale della Pro Loco. Gli incontri del martedì, Colloqui sulla contemporaneità, a cura di Natale Sciara, attivissimo operatore culturale oltre che poeta e scrittore, sono una realtà cittadina consolidata nel tempo che conta un pubblico affezionato, sensibile e competente, risultato di un impegno costante. La lettura di Giulia Perroni degli haiku tratti dalla sua ultima silloge hanno dato all’incontro il profumo e la bellezza di “piccoli fiori” che cantano e decantano la vita in estrema sintesi e purezza.
Grande è il bagaglio che Rosalma Salina Borello ha raccolto nel suo lungo instancabile percorso, ma lieve. Come lo sguardo dell’anima che guarda se stessa.

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