La Maraini racconta di donne, contro la violenza…
La Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, il comunedi di Albano Laziale l’ha onorata giovedì 22 novembre invitando la scrittrice Dacia Maraini. L’arrivo dell’autrice è stato preceduto dalla lettura di un racconto tratto dal suo ultimo libro L’amore rubato – Rizzoli. Con un linguaggio semplice, spogliato di ambizioni stilistiche, ma molto realistico ed evocativo, la Maraini racconta gli universi, a volte paralleli, del maschile e del femminile, nei quali può deflagrare l’elemento violento.
Il pudore non le ha consentito di utilizzare artifici stilistici affinché la materia del libro, la violenza, fosse il vero centro del racconto. Materia nuda e cruda, ma senza indulgere con sguardi meno che rispettosi sulle ferite psicologiche e fisiche riportate dalle malcapitate. Per la scrittrice, autrice di libri come La lunga vita di Marianna Ucrìa, La vacanza, Donne mie, Bagheria, oltre che di molti lavori teatrali di successo, la violenza è il momento nel quale si appalesa lo scontro, non già tra maschile e femminile, ma tra civiltà e inciviltà, tra cultura e assenza di questa. Nessuna demonizzazione di genere, dunque, ma la necessità di crescere, ancora, assieme, in una convivenza fatta di attenzione all’altro, di coltivazione delle libertà individuali e condivise. I temi sono scaturiti con quella semplicità tipica di un’autrice che ha scandagliato a fondo le trappole tese dalla imprecisione di linguaggio, non evitate da altri presenti, che spesso fanno di questi incontri un coacervo di banalità trite e ritrite, scansando presto l’equivoco che la violenza sia una prerogativa del tutto maschile, anche se le cronache riportano in continuazione dell’uccisione di donne (almeno una ogni tre giorni). Lo spirito del libro utile, con il suo fluire narrante, ad avere coscienza o prendere contatto con una materia tanto dolorosa, è stato messo in luce dalle domande all’autrice poste dallo scrittore Paolo Di Paolo (Dove eravate tutti – Feltrinelli). (Serena Grizi)
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