La lotta per la vita: 1859-1878-2013
M. Charles Darwin (1809-1882) è uno scienziato noto per aver elaborato la teoria della sopravvivenza con il libro L’origine della specie, edito nel 1859. Un trattato sull’evoluzione degli organismi viventi, in cui viene spiegata la teoria della sopravvivenza, secondo la quale il numero degli organismi viventi che nasce è superiore a quello che può vivere con le risorse disponibili. Ne scaturisce quindi una lecita lotta per sopravvivenza. Una crudele battaglia tra avversari, in cui vi è sempre chi ha più vantaggi dell’altro e li accresce eliminando concorrenti, in una sequenza di avvenimenti inquietanti.
Alienazione e distruzione sembrano comandamenti di vita. Già nell’Ottocento la società investita dall’economia capitalistica e dall’industrializzazione, che toglieva le terre ai contadini per trasformare i paesi agricoli in centri moderni, aveva allarmato gli intellettuali sul concetto della “lotta per la vita”. Giovanni Verga, esponente del verismo, attento a quanto lo circondava, aveva avvertito la forte mentalità Darwiana. Infatti, la società in cui viveva era dominata da uno spietato antagonismo tra individui, gruppi e classi. Le leggi che la regolavano erano la sopraffazione del più forte sul più debole e l’interesse individuale. Ne parla nel ciclo narrativo “I vinti” e in una lettera al suo amico Salvatore Paola del 1878. Anche oggi la nostra società risente molto di questo problema a lungo teorizzato, causa di continue diatribe, alienazioni, omicidi, suicidi, distruzione e mobbing. Una parola, questa, che si sta diffondendo sempre più. Un clamoroso esempio è rappresentato dagli insegnanti dei nostri giorni, con il fenomeno dei tagli nelle scuole. Citiamo l’esempio delle classi che da quindici alunni sono diventate di trenta alunni. La riduzione del numero delle le sezioni determina la conseguente riduzione del numero di insegnanti necessari. Quindi, molti insegnanti che erano di ruolo perdono il loro posto e i giovani che vogliono intraprendere questa carriera trovano le strade chiuse. E non solo, anche le ore di lezione vengono tagliate. Così, per una teoria del risparmio, ad ogni giro di vite dei tagli politici si riduce il numero di persone che possono trarre sostentamento dal loro lavoro! Senza lavoro non si hanno risorse e gli organismi senza risorse o muoiono o lottano per poter avere il sostentamento degli altri avversari. Viviamo in una società in cui la legge di sopravvivenza spinge alle cattiverie, alle angherie più profonde per umiliare gli altri concorrenti e poter occupare il loro posto, magari non loro direttamente, ma i loro figli o parenti. Una situazione violenta che non può portare che all’arresto dello sviluppo umano e all’annullamento di valori umani, senza garantire più condizioni di pace e sicurezza. Di questo passo non si può che andare incontro alla completa rovina!
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