La grande tragedia
Qualche politico locale ha definito l’eventuale ‘razionamento’ (in realtà una riduzione oraria) dell’acqua a Roma, per il tempo limitato alla contingenza della siccità in corso, una tragedia. Forse, salvando con opportuni accorgimenti il flusso nelle strutture importanti – ospedali ecc. – occorrerebbe imparare a spostare lo sguardo appena qualche centimetro al di là dell’ombelico: per apprezzare che gran c…, dicasi per decenza colpo di fortuna, abbiamo ad essere nati dove l’acqua, almeno per ora, viene ridotta eccezionalmente una tantum per poco tempo. Chi non vorrebbe un euro per quanti nel mondo farebbero salti di gioia a canguro per un ‘razionamento’ a vita di questo genere? Va bene che il sensazionalismo è l’anima del commercio (di ascolti, di ‘opportunità’ politica …) ma spiegare e ricondurre i fatti ad una dimensione razionale non sarebbe male. Come non sarebbe male, anzi doveroso, ristrutturare e gestire la rete idrica con oculatezza e senza i ‘prelievi di comodo’ che ‘regolarmente’ accompagnano molte attività pubbliche.
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