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La grande opera torna a Varese, il Don Giovanni di Mozart

La grande opera torna a Varese, il Don Giovanni di Mozart
Marzo 06
12:10 2019

La grande opera torna a Varese, domenica 10 marzo il Don Giovanni di Mozart mette in scena l’uomo contemporaneo

Prodotto da Red Carpet Teatro e Giorni Dispari Teatro in collaborazione con il Teatro Openjobmetis e il sostegno della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, dà una lettura molto umana del protagonista. Anche le scuole coinvolte nella messa in scena del dramma giocoso per eccellenza

 

È un Don Giovanni dal volto umano quello che va in scena domenica 10 marzo (ore 17) al Teatro Openjobmetis di Varese. Nella produzione di Red Carpet Teatro e Giorni Dispari Teatro, realizzata in collaborazione con il Teatro Openjobmetis e il sostegno della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, l’opera di Mozart trova una nuova lettura e una nuova interpretazione, facendo del protagonista l’emblema dell’uomo contemporaneo, con tutte le sue debolezze e le sue aspirazioni, le sue presunzioni e i suoi fallimenti.
Una messa in scena dalle forti radici varesine che ha voluto coinvolgere anche i giovani. Molti sono i nomi di Varese: dalla la regista Serene Nardi al direttore Riccardo Bianchi, agli interpreti Mariachiara Cavinato (Donna Anna), Margherita Vacante (Zerlina) e Daniele Piscopo (Masetto). L’Orchestra OSM, composta in gran parte da musicisti varesini, è diretta dal maestro Riccardo Bianchi, varesino che per l’occasione è tornato da Malta, dove lavora stabilmente come Direttore presso la Malta Philarmonic Orchestra e il Malta National Choir. Inoltre più di 500 studenti di Varese e provincia si sono preparati alla messa in scena con lezioni in classe (per loro è previsto un matinée il 7 marzo). Alcuni hanno anche un ruolo di primo piano nell’opera: gli alunni del liceo statale musicale Manzoni, in collaborazione con gli insegnanti dell’istituto, sono stati direttamente coinvolti in un programma di alternanza scuola lavoro, come musicisti o comparse; il coro, sotto la direzione del maestro Andrea Motta, è interamente composto da alunni del liceo musicale. Agli allievi del terzo anni di Estetica Acconciature dell’agenzia formativa CFP di Varese è stato affidato il trucco e parrucco, mentre i ragazzi del liceo artistico Frattini hanno contributo nella realizzazione di alcuni accessori di scena.

«È un’opera dalle radici varesine che non solamente sancisce il ritorno della grande opera a Varese, ma anche ripropone il profondo legame che questo territorio storicamente ha avuto e ha tutt’oggi con la lirica», osserva Diego Trogher, vicepresidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. «È una produzione di grande livello che ha saputo affiancare a grandi nomi un’azione educativa nei confronti delle giovani generazioni. Così la cultura può far crescere un territorio».

Dramma giocoso per eccellenza che ruota attorno ad un incontenibile quanto impenitente corteggiatore, il Don Giovanni che la regista Serena Nardi ha voluto esce dagli schemi tradizionali. «È un Don Giovanni che vive di vita nuova, non più legato ad un cliché storico, ma tormentato, con un’eccessiva smania di vita che non è nient’altro che l’espressione del suo malessere interiore», spiega la regista nonché direttore artistico insieme Sarah Collu e Vittorio Bizzi di Red Carpet Teatro. «Il Don Giovanni diventa così simbolo di una riaffermazione dell’uomo, dove il suo disagio è anche il nostro disagio sospeso tra il “non sentirsi” e il “sentirsi troppo”, tra il rifiuto del conformismo e la compiacenza verso gli altri». Per Nardi, «Don Giovanni è imprigionato dentro di noi e noi siamo imprigionati dentro di lui; ma è attraverso di lui che scopriamo il nostro volto, le nostre macerie, il nostro fango e le nostre stelle. Ma nel momento in cui assistiamo al “dramma sacrificale del mito”, elevato a capro espiatorio per eccellenza di tutte le nefandezze umane, possiamo provare ad assolvere e ad autoassolverci. Quindi, solo il fatto di riconoscersi può essere il primo passo verso una guarigione della “malattia dell’anima” che affligge l’uomo oggi».
Con quasi 150 persone coinvolte nella produzione, il Don Giovanni che viene messo in scena al Teatro Openjobmetis è un progetto corale, dove non solamente si misura un’intera città, ma dove Varese torna ad essere interamente protagonista di una grande opera.

Per informazioni e biglietti: http://teatrodivarese.altervista.org/don-giovanni-w-mozart/

 


DON GIOVANNI
Opera in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart su libretto di Lorenzo Da Ponte

Personaggi e Interpreti:

Don Giovanni – Federico Cavarzan
Leporello – Diego Savini
Donna Elvira – Eva Corbetta
Donna Anna – Mariachiara Cavinato
Il Commendatore – Jesus Alberto Noguera Crespo
Don Ottavio – Schinichiro Kawasaki
Masetto – Daniele Piscopo
Zerlina – Margherita Vacante

Orchestra OSM Città di Varese
Direttore: Riccardo Bianchi
Regia: Serena Nardi

Coro del liceo musicale “A. Manzoni” di Varese
Maestro del coro: Andrea Motta
Preparatore cantanti coro: Massimiliano Broglia

Scene: Maria Paola Di Francesco
Costumi: Officine Red Carpet
Assistente alla scene e ai costumi: Debora Palmieri
Luci: Manuel Frenda
Assistente alla regia: Daniele Piscopo
Direttore di scena: Sara Vailati
Maestro accompagnatore di sala: Andrés Jesùs Gallucci
Maestro collaboratore di palcoscenico: Alessandro Cerea
Responsabile sartoria, trucco e parrucco: Marta Regazzoni
Trucco e parrucco : allievi 3° anno Estetica Acconciatura Agenzia formativa CFP di Varese

Una produzione Red Carpet Teatro e Giorni Dispari Teatro in collaborazione con Teatro Openjobmetis di Varese.

 

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