La Giovolley non ce l’ha fatta, Sassuolo passa
Si deve arrendere per la seconda volta la Giovolley alla Canovi Coperture Sassuolo. In gara 3 le emiliane hanno sconfitto la squadra di Federici per 3-0 (25-15, 25-14, 25-15) in una gara che è lontana parente di quella di sette giorni fa. Un peccato davvero per quello che questa squadra era riuscita a fare anche negli spareggi promozione, le apriliane si sono distinte e contro una squadra che in casa aveva ottenuto solo vittorie sono state capaci di batterla al quinto set in gara 1. Dunque non si è riusciti a bissare il successo, vuoi per un calo fisico, vuoi per qualche infortunio (vedi il capitano Angelita Centi che ha riportato un problema alla caviglia), le pile non erano cariche al contrario del Sassuolo che ha spinto dall’inizio alla fine, prendendo l’iniziativa. A questa squadra, allo staff tecnico e alle ragazze va un grandissimo applauso per un campionato di grande spessore, sicuramente al di sopra delle aspettative. Partita la Giovolley non con i favori del pronostico, da cenerentola si è trasformata in reginetta, un grande merito a chi ha saputo capire e valorizzare queste atlete, soprattutto le più giovani, ha avuto coraggio di osare e soprattutto di dare fiducia, che è stata ripagata. Solo elogi e tanti grazie, questa squadra non solo ha regalato emozioni con le vittorie, ma ha trovato equilibrio, gioco e una grande anima. La compattezza del gruppo, la capacità tecnica assieme alla consapevolezza sono qualità che si sono manifestate nel corso della stagione. L’analisi del tecnico Tonino Federici. “Devo ringraziare le ragazze per quello che hanno fatto in questa stagione, insieme siamo cresciuti e insieme abbiamo risolto varie situazioni. Di sicuro la coesione del gruppo è stata l’arma determinante, ho dato loro fiducia che è stata ripagata molto bene. E l’essere umano quando viene stimolato e si sente a proprio agio, in serenità, è straordinario. Può dare molto e queste ragazze lo hanno fatto. In palestra, nonostante un anno duro, abbiamo lavorato tanto, ma con il sorriso, ci deve esser sempre di più la cultura dei sorrisi”.
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