LA FRASCATANA E LE ALTRE DI EMANUELA BRUNI: UN TUFFO NEL PASSATO ATTRAVERSO LA LETTERATURA E L’ARTE DEI SECOLI SCORSI
Ho ricevuto un bel libro in dono, a inizio estate, dalla mia amica Emanuela Bruni: si tratta della sua Antologia Letteraria intitolata La Frascatana e le altre – EUS.
Un ottimo compagno di vacanze, questo libro: ho sfogliato e letto le sue pagine durante la bella e calda stagione, sulla spiaggia, centellinandolo per non privarmi troppo presto della sua compagnia. Si tratta di novelle antiche, avverte l’autrice, liberamente tradotte da testi francesi e ringrazia per la traduzione e revisione Agnese Nobiloni, Daniela Tédard e Biancangela Badiale.
Sette racconti pubblicati nei secoli scorsi, a partire da La contadina di Frascati di Paul Scarron scritta intorno al 1650 per terminare con Menichino di Sauveur Jacquemont del 1864, storia d’amore del grande artista Domenichino – l’artista bolognese Domenico Zampieri – con una giovane bellezza frascatana.
Tra le pagine ci si ritrova a incontrare contadine, fanciulle, paesane dei luoghi più caratteristici dei Castelli Romani che divengono protagoniste di brevi racconti, storie e novelle: donne che suscitavano ardente passione con la loro bellezza.
Ed ecco quindi George Sand che si lascia ispirare – almeno nell’artistica scelta dell’autrice – dalla bellezza di una delle più famose modelle del tempo, la straordinaria Vittoria Caldoni nella Fanciulla di Albano; Eleonora di Montefeltro di Alphonse Royer, autore che ambienta questo racconto in una Roma dominata dagli intrighi dei Borgia.
E La Contadina nobilitata di André H. Lemonnier offre spunti di riflessione sul valore e l’efficacia dell’educazione, rispetto alle origini naturali di una persona.
In una Frascati ch’è la Versailles di Roma, Paul De Musset ambienta l’origine della protagonista della sua novella La Frascatana.
Le immagini che accompagnano le storie sono tratte da importanti collezioni private e ritraggono fanciulle con costumi popolari tipici dell’epoca, graziose, in vezzosa posa o con ceste e grembiuli carichi di prodotti dell’orto, sul capo il caratteristico telo di stoffa. Fa concorrenza in bellezza ed eleganza alla Caldoni, la bella Theodora la Frascatana, compostamente seduta su una poltrona di legno intarsiato con sedile di velluto rosso: tra merletti e trine, raffinato il ventaglio che chiuso tiene tra le mani… le sue origini natali l’ha scovate, la nostra Bruni, tra ingiallite pagine di antichi documenti parrocchiali – lo Stato delle Anime del 1650: era la balia frascatana della famiglia di Gian Lorenzo Bernini e si chiede l’autrice, vista la signorile bellezza immortalata su tela, se e quali passioni creative potesse ispirare anche nella famiglia dello scultore più noto e pagato del momento.
Per realizzare quest’opera, Emanuela Bruni ha frugato e sfogliato diversi volumi, vecchie stampe on line in una ricerca certosina che l’ha tenuta occupata durante il ritiro forzato della pandemia: è soddisfatta, conferma, di aver recuperato memoria di antiche trame che hanno come protagoniste giovani paesane, donne sensuali, provocanti nella loro naturale bellezza, attaccate alle tradizioni del vecchio mondo castellano: occhi e lunghi capelli scuri su una carnagione rosea, delicata, con un portamento elegante… incantati gli artisti del Grand Tour e ammaliati gli scrittori che restavano folgorati dal fascino seducente delle nostre belle castellane.
Un bel tuffo in un passato letterario, quest’opera, un lavoro che offre al lettore legami con il vecchio mondo antico, nel quale i nostri avi hanno vissuto la loro quotidianità – a volte anche dura – e che, poco avvezzi alle lettere, non hanno mai potuto conoscere, leggendo.
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