LA FESTA DEL BROCCOLO AD ALBANO LAZIALE. PANEM ET CIRCENSES
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Nei giorni dal 20 al 22 ottobre 2023 si tiene ad Albano Laziale la “Festa del broccolo” e la parte superiore del centro storico rimarrà chiusa al traffico veicolare per tre giorni.
Va osservato che:
l’amministrazione comunale, come più spesso accade, ha preferito informare i cittadini non ricorrendo alle modalità istituzionali (manifesti murali, messaggi sonori) ma mediante i “canali social” che sono diventati ormai inopinatamente il principale strumento di comunicazione;
all’indiscusso vantaggio costituito dall’opportunità dei cittadini di riappropriarsi di spazi pedonali, vi sarà lo svantaggio dello sconvolgimento del traffico veicolare;
i banchetti su via De Gasperi – chiusa al traffico – che vendono di tutto senza alcuna attinenza al significato della Festa confermano il carattere prettamente commerciale dell’iniziativa. D’altra parte, considerato il consumo di suolo che ha interessato Albano Laziale negli ultimi 40 anni e che ha visto scomparire nel cemento molte delle nostre produzioni agricole locali – in primis i broccoli capoccioni – risulta veramente arduo immaginare che si possa far riferimento al broccolo per raccogliere la comunità cittadina intorno a tradizioni comunque da conservare;
alcune aree del centro storico che nulla hanno a che vedere con la manifestazione sono state chiuse al traffico, e non sempre i vigili urbani sono stati all’altezza di operare coerentemente con le esigenze dell’utenza.
Nel complesso, sia l’organizzazione sia la gestione dell’iniziativa appaiono inadeguate. Sarebbe utile chiarire, da un lato, quali siano le responsabilità degli amministratori e, dall’altro, quelle, decisamente molto rilevanti, dei funzionari del Comune.
Qualche tempo fa ad Albano Laziale si è tenuta la Festa del Bajocco, evento con un’ampia valenza culturale e popolare (spettacoli per bambini, coinvolgimento delle attività commerciali locali con prodotti tipici della città) che ha comportato anch’esso la chiusura del centro storico, ma con modalità e preparazione ben diverse da quelle della Festa del broccolo.
In un periodo di grandi trasformazioni e di pericoli imminenti – il cambiamento climatico, le guerre, l’inflazione e molti altri – gli amministratori della città di Albano Laziale non perseguono in alcun modo l’obiettivo di cambiare cultura, pratiche e comportamenti tesi a mitigare gli effetti negativi legati ai gravi problemi che sono all’orizzonte prima che questi si manifestino in maniera drammatica. Perpetuano, in modo miope e non lungimirante, il paradigma neoliberale basato sul consumismo per non “disturbare” gli elettori che, altrimenti, non li voterebbero più, limitandosi a promuovere “iniziative di distrazione di massa”. Al contempo gli albanensi broccolari, volgendosi dall’altra parte per non vedere e affrontare la realtà, non danno alcun segno di voler cambiare stili di vita e assecondano questo metodo di governare. Niente di nuovo sul fronte occidentale: ai tempi degli antichi romani coloro che comandavano usavano la strategia del “panem et circenses”: alle feste il popolo mangiava senza pagare e applaudiva agli spettacoli – per poi subirne tutte le conseguenze.
Un modo saggio di procedere è quello di convocare, come previsto dallo Statuto del Comune, un Consiglio comunale aperto in cui discutere insieme, amministrazione comunale e cittadini, delle sfide epocali che la città ha di fronte.
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