La Federparchi sugli incendi
“Le aree protette sono un presidio eccezionale dello Stato e incarnano una concezione del bene comune e dei rapporti tra cittadini e istituzioni che è esiziale per l’affarismo, comune o mafioso che sia. Per questo contro di essi si manifesta questo accanimento criminale, che non esita ad uccidere e a provocare perdite ambientali enormi. Occorre, da parte di tutti, una reazione adeguata alla sfida e ai valori in gioco. Le stesse sanzioni devono rispondere a questa necessità”. La presidenza della Federazione dei Parchi, con le parole di Matteo Fusilli, reagisce agli eventi di queste giornate drammatiche esprimendo e chiedendo solidarietà per le vittime e per le oasi naturali colpite in Cilento, a Torre Guaceto, in Gargano, sui Nebrodi e in tanti altri luoghi di un Mezzogiorno che, attraverso i parchi e la valorizzazione assennata delle risorse naturali, ha cominciato a intravedere possibilità per uno sviluppo e un protagonismo diversi. Il vicepresidente dell’associazione, Amilcare Troiano, è in continuo contatto con i responsabili degli Enti colpiti, e sta organizzando una riunione con loro, e con gli altri parchi del Sud. “Vogliamo fare tutto il possibile per stimolare e supportare le autorità responsabili della lotta alla criminalità e per contrastare gli effetti delle azioni incendiarie. Contribuiremo, con la nostra esperienza e conoscenza del territorio, ad elaborare una strategia permanente che potenzi la prevenzione e accresca l’efficienza dei servizi antincendio”. Troiano, da anni al vertice del Parco nazionale del Vesuvio, ha visto attaccato il proprio parco pochi giorni fa e insiste sulla necessità del coordinamento: “I rapporti con le Regioni, con il Corpo Forestale dello Stato, con la Protezione Civile, e tra le rispettive organizzazioni, devono essere automatici. I mezzi e le risorse sono importantissimi; anche l’impiego eccezionale delle forze militari può essere di grande aiuto, ma il lavoro comune ben organizzato è la carta vincente. Chi attacca i parchi”, sottolinea Troiano, “aggredisce la loro capacità di essere insieme presidio di conservazione di grandi ricchezze naturali e affermazione della legalità contro ogni tipo di abuso. Tutte le istituzioni, così come i cittadini, devono perciò sentirsi egualmente responsabili della difesa di un simile patrimonio”.
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