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La favola di Cristo

Aprile 21
18:42 2017

Lo storico Luigi Cascioli nel suo libro “La favola di Cristo”, ha ben documentato la non esistenza storica della figura di Gesù di Nazareth (località che ancora non esisteva all’epoca in cui Gesù nacque). In realtà, Gesù fu un monaco ebreo di stampo radicale, un capo della setta estremista (comunista ante litteram) e rivoluzionaria degli Esseni. Ecco perché i Romani, che erano assai tolleranti in materia di culto, lo crocifissero, in quanto mai avrebbero condannato a morte un uomo per le sue credenze religiose. Gesù era uno dei ribelli zeloti tra i più temibili: gli Esseni. A tale conclusione si è giunti grazie soprattutto allo studio di alcuni documenti ritrovati in tempi relativamente recenti: i Vangeli gnostici ed i Rotoli manoscritti del Mar Morto, a Qumran, lì dove viveva la comunità che faceva capo ad un ramo degli Esseni, a cui Gesù apparteneva. Noi continuiamo a chiamarlo ancora Gesù solo per comodità, ma si sa che si tratta di un nome fittizio. Molto probabilmente, il personaggio che è storicamente esistito si chiamava Giovanni di Gamala, la località da cui provenivano numerosi zeloti ed ebrei rivoltosi. O dobbiamo chiamarlo proprio Barabba, che in lingua ebraica significa “figlio del padre”. Guarda caso, era così che si auto-appellava Gesù. Il Gesù messianico, ossia quello della tradizione canonica ed ufficiale. Bisognerebbe essere consapevoli del carattere profondamente sovversivo ed estremista di alcuni movimenti politico-religiosi delle origini: si pensi al cristianesimo essenico o all’Islam maomettano. Persino nei Vangeli canonici (gli unici ad essere riconosciuti ufficialmente dalla Chiesa cattolica apostolica romana) si riscontra più di un lapsus in tal senso, un passaggio che tradisce la realtà dei fatti. Ad esempio, quando Gesù venne scoperto ed arrestato nell’Orto del Gethsemani dalle guardie del Sinedrio, si dice che i suoi discepoli brandirono le spade per difendere il loro Maestro. Uno di essi tagliò di netto l’orecchio di un soldato. Dunque, erano armati, sia il loro capo Gesù che i suoi seguaci. L’immagine degli apostoli disarmati e di Gesù non violento ed innocuo, appartiene al mondo delle favole. Una favola costruita ad arte in quanto faceva comodo al potere dell’epoca. Il messaggio buonista e perdonista insito nel cristianesimo, trasmesso dai Vangeli canonici, è una ideologia assolutamente utile e funzionale al sistema di potere vigente, allora come oggi. Il “porgi l’altra guancia”, o “perdona i tuoi nemici”, è un ideale che rassicura i deboli e rafforza chi comanda, chi opprime il prossimo, gli aguzzini del popolo. Ecco perché è stata inventata la favola di un Gesù non violento e disarmato, così come ci è stata tramandata dalla tradizione evangelica nel corso dei secoli.

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