LA CROCE MENSURALE DI GROTTAFERRATA E LA SINDONE DI TORINO
In una parete d’angolo di un corridoio poco frequentato della chiesa di Santa Maria di Grottaferrata, una piccola cittadina dei Colli Albani subito a Sud di Roma, è murata una croce latina di finto porfido rosso piuttosto insolita perché di tipo latino con un piccolo braccio orizzontale e la sua altezza è quella di un uomo al di sopra della media. I monaci basiliani dell’antica Abbazia non conoscono da quando, come e perché questa croce sia lì dove si trova ora, anche se il più anziano di loro si ricorda di averla vista nello stesso posto ben prima della seconda guerra mondiale, ma tutti sanno che si tratta di una Croce Mensurale (CM). La maggioranza dei cittadini di Grottaferrata non sa della sua esistenza, i libri dotti che descrivono l’Abbazia la ignorano, e solo pochissimi studiosi italiani recenti la menzionano brevemente nei loro scritti, forse con una sola ma importante eccezione, ma nessuno ne conosce la storia.
Dai documenti conservati in Abbazia, si è trovato recentemente che la CM è stata realizzata nel 1890 e murata esattamente dove si trova ora, e che nello stesso posto esisteva almeno dal secolo precedente una Croce Nera (CN) che aveva le dimensioni di Cristo prese dalla “sacra Sindone”, cioè “altezza della statura” e “larghezza delle spalle”. La CN, della quale non si conosce il materiale usato per la sua realizzazione, era talmente malridotta che non fu possibile risalire alle sue dimensioni esatte, e allora l’Abate le chiese al Cardinale di Torino che assecondò rapidamente la richiesta. Il muro sul quale si trova la CM è stato innalzato nel 1627, ma sin dall’11-mo secolo erano state costruite altre mura limitrofe che delimitavano uno spazio prima aperto e poi chiuso, adibito a luogo di sepoltura dei monaci. Ad oggi non si conosce da quando fosse presente una CM, ma non si può escludere che ci sia stata sin dalla fondazione dell’Abbazia nel 1004.
La Crux Mensuralis appare per la prima volta nella storia a Costantinopoli nel 550 circa, quando l’imperatore Giustiniano inviò alcuni uomini di fiducia a Gerusalemme per prendere le misure di Cristo. Ritornati con i dati richiesti, l’imperatore li utilizzò per realizzare una croce preziosa di argento, oro e pietre preziose, che pose nella sacristia di Santa Sofia, dove rimase e fu utilizzata nelle cerimonie solenni della Basilica fino al 1204, quando scomparve per sempre durante il sacco dei Crociati. Le cronache sopravvissute non dicono da quale immagine di Cristo siano state tratte le dimensioni, che fortunatamente conosciamo da una miniatura di un Libro delle Ore conservato a Firenze della fine del 13-mo secolo ma con materiale anteriore.
Al momento ci sono tre oggetti che appartengono alla storia e alla religione cristiana da tempi e luoghi diversi, la Sindone di Torino, la CM di Giustiniano e la CM di Grottaferrata. Ci sono molti indizi ma nessun documento originale che attesti in modo incontrovertibile la loro esistenza prima del 10-mo secolo, ma tutti e tre hanno in comune un importante parametro, l’altezza. Infatti, entro un’incertezza di qualche centimetro, i tre oggetti/soggetti (per la Sindone il parametro si riferisce all’uomo dell’immagine corporea) sono alti 180 cm! Le conseguenze di una simile coincidenza sono facilmente intuibili anche analizzando le permutazioni spazio-temporali dei tre oggetti e la loro complessa storia.
Non si conoscono copie della CM di Giustiniano, con l’eccezione della CM di Grottaferrata, che sembra essere l’unica CM esistente oggi al mondo. Ma allora è lecito chiedersi perché una copia povera della CM di Giustiniano si trovi oggi a Grottaferrata e per di più in un Monastero greco bizantino. La risposta potrebbe essere che sia stato un caso fortuito della storia, oppure che nel Monastero ci fosse stata la contezza della CM sin dagli inizi, quando i monaci di San Nilo arrivarono a Grottaferrata dalla Calabria, allora un Tema dell’Impero Romano d’Oriente. C’è ancora molto da scoprire in questa intrigante storia.
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