La conservazione della Via Crucis a San Silvestro
Furono costruite nell’anno 1945 dai Padri Carmelitani Scalzi del vicino Convento di San Silvestro, per ringraziare il Signore degli scampati pericoli della seconda guerra mondiale, e realizzate con la pietra sperone, materiale vulcanico che si estraeva sul vicino Monte Salomone, pietra largamente usata nella Roma antica, nelle chiese dei Castelli Romani e nelle pavimentazioni fino agli inizi del ventesimo secolo.
Le edicole furono completate da quattordici immagini in ceramica di Vietri raffiguranti la passione di Cristo secondo il canone della iconografia sacra, opere di notevole pregio realizzate dal Bardò con il concorso economico della collettività grazie ad una sottoscrizione dei cittadini. L’elemento che rende questa opera unica ed assolutamente particolare è nell’essere posta all’esterno di un edificio sacro, forse proprio per volerla significativamente inserire nel tessuto urbano della cittadina; ma ciò la espone ai danni degli agenti atmosferici ed agli insulti dei vandali. Questi fattori hanno determinato che quattro delle edicole siano ormai pericolanti, mentre due delle composizioni in ceramica sono state deturpate.
È stata recentemente presentata alla Amministrazione Comunale una attenta ricognizione dello stato conservativo delle edicole, corredata da accurata documentazione fotografica, piantine e progetto di conservazione, realizzata dall’architetto Pietro Mazzarini e dal sig. Bruno Tuteri, esperto in storia dell’arte, entrambi membri della locale sezione dell’Archeo Club d’Italia. Ringraziamo gli autori di questa iniziativa di cui condividiamo lo spirito che vuole mantenere viva la storia del patrimonio artistico e culturale di Monte Compatri, certi che l’intera comunità locale vorrà farla sua e contribuire all’opera di restauro.
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