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La conoscenza scientifica – 3

Giugno 30
23:00 2006

Il sociologo Shinn si è interessato dei rapporti fra la gerarchia sociale dei ricer-catori, le forme della ricerca e la gerarchia cognitiva dei risultati. La gerarchia sociale è suddivisa in:
· ricercatore junior, che si dedica al lavoro sperimentale e rifiuta ogni semplificazione;
· ricercatore senior, che si occupa della selezione dei modelli e della sintesi fra la complessità dei dati e la semplificazione di un modello specifico;
· il responsabile di laboratorio, che è orientato alla generalizzazione, cioè ad integrare le sue conoscenze con i risultati ottenuti;
· il collaboratore esterno, che è legato all’attività del ricercatore senior e si occupa della sintesi dei risultati.
Quando questi quattro membri di uno stesso team all’interno di un laboratorio condiviso entrano in conflitto fra loro, si crea a differenza della gerarchias ociale, una gerarchia cognitiva, che vede il ricercatore junior superiore agli altri. Nel complesso tutto il team di lavoro è molto articolato, sia dal punto di vista della struttura gerarchica, sia dal punto di vista dell’architettura linguistica.
Il sociologo Bloor, studiando tali dinamiche, si propone di formulare una teoria sociologica dell’oggettività, sulla base di un’analisi storica dello sviluppo di alcuni concetti scientifici fondamentali.
Bloor parte dalla polemica tra Mill, filosofo ed economista inglese, e Frege, logico e filosofo della matematica tedesco, sulla natura dei concetti matematici:
1. per Mill, la conoscenza matematica ha origine empirica relativa al mondo fisico, cioè gli oggetti servono come modelli per le operazioni matematiche;
2. per Frege, il numero non appartiene a nessuna sfera. La sua proprietà è l’oggettività; essa caratterizza la ragione del mondo platonico delle idee pure.
Per Bloor la sfera dell’oggettività coincide con quella sociale: le credenze istituzionalizzate sono l’oggettività; la matematica a sua volta è oggettiva in quanto ha natura sociale. Ritenere comunemente che le verità matematiche siano assolute e universali, per Bloor non corrisponde al vero; infatti i concetti mutano a seguito di vere e proprie negazioni che tengono conto dell’opportunità della loro estensione o limitazione a seconda che si vogliano mantenere o meno determinate relazioni acquisite. Bloor non dice che l’oggettività è un’illusione, ma afferma che essa non proviene né da un mondo trascendentale, né dalle cose stesse.
La tesi centrale di questo approccio scientifico all’interno di un laboratorio è il fatto che l’attività scientifica non ha per oggetto la natura, ma cerca di costruire la realtà nel laboratorio stesso. Il concetto fondamentale riguarda la costruzione e si riferisce al lavoro pratico di mettere insieme la documentazione da riconoscere valida o dissolvere. In questo modo il concetto di natura incorpora sia alcune caratteristiche del conflitto sociale sia i fenomeni che sono descritti in termini epistemologici. L’elemento centrale della disputa è la solidità delle argomentazioni, infatti quando si spegne il dibattito esso diventa lo status di un fatto ed il suo elemento importante è la credibilità sia all’interno della comunità scientifica che decide, sia in base all’aspetto economico sociale istituzionalizzato.

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