La conoscenza scientifica – 2
Nel linguaggio scientifico difficile è il rapporto fra ideologia e conoscenza. Il linguaggio programmatico per esempio rappresenta una traduzione elaborata delle idee e dei valori che caratterizzano una determinata società. Si parla allora di “buon senso”, che è analogo al linguaggio metateorico, in quanto anch’esso influenza il giudizio sulle proposte di innovazione in campo scientifico. Tuttavia mentre il primo indica una mescolanza di idee, il secondo da’ al concetto di buon senso un significato più specifico e inerente al linguaggio scientifico. La disgiunzione non è puramente nominale, ma riflette la differenza di comportamento di ogni scienziato. Le nuove idee non devono modificare il linguaggio scientifico, ma i requisiti precedenti con quelli più inerenti alla cultura della società attuale. Nella scienza sovietica degli anni ’30 del secolo scorso, per esempio, si possono individuare varie componenti legate al concetto di buon senso nella scienza:
– l’identificazione fra scientificità e determinismo; appartiene al linguaggio metateorico e risulta utile per scoprire le leggi necessarie e universali che regolano tutto ciò che accade, attraverso l’eliminazione del caso;
2 – la plasmabilità di ogni individuo da parte dell’ambiente. Questa visione andava ad alterare il linguaggio canonico della scienza.
Nella scienza occidentale dello stesso periodo, abbracciando politicamente l’ideale liberista, si dava invece molta importanza al caso determinante nella convivenza degli esseri viventi con l’ambiente: la coerenza nel contesto sociale attribuisce un ruolo determinante all’individuo e il buon senso nella comunità assume il caso e il patrimonio interno dell’individuo stesso come elementi determinanti degli esseri viventi. Il ruolo del caso nel linguaggio metateorico risulta coerente con i valori della società ed è considerato come ineliminabile. Nell’ambito del linguaggio metateorico il ruolo deterministico dell’interno dell’individuo è riconducibile all’ambito della genetica occidentale.
Commenta Gould: “L’esistenza di una scienza oggettiva o pura è un mito. Gli scienziati non sono robot; la loro ricerca è un fenomeno sociale ed è intesa come un’impresa umana”. A questo proposito, la sociologia della scienza si è dedicata allo studio delle condizioni e dei fattori sociali che hanno reso possibile la nascita e la crescita della scienza moderna, cercando di identificare quel complesso di norme che sono determinanti all’interno della conoscenza scientifica.
Durante gli anni ’60 -’70 del secolo XX si è andata diffondendo la concezione secondo la quale la conoscenza scientifica offre una spiegazione del mondo fisico mediata dalle risorse culturali disponibili e non definite. Dunque l’investigazione sociologica e il rapporto sociale sono implicati nella creazione della conoscenza scientifica.
(continua)
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