La “comunicazione non gridata” del Fiuggi Family Festival
E che peraltro trova interessantissimi riscontri anche nel lavoro scientifico portato avanti da anni dall’Istituto di Studi Europei della Sapienza in sinergia con partner europei, all’interno di un progetto dedicato alla individuazione di un lessico europeo delle emozioni, i cui primi risultati sono stati recentemente presentati all’Accademia dei Lincei. Parola d’ordine di questa edizione del FFF, intitolata al “dinamismo delle relazioni”, è stata dunque mettere al centro le emozioni, in un approccio corretto alla multimedialità e alla comunicazione sociale, al fine di aiutare i giovani a costruire il proprio “diritto al futuro”. Come suona il titolo di un insieme di azioni predisposte dal Ministero della Gioventù, e ricordate nel saluto rivolto dal Ministro Giorgia Meloni alla Presidente del Festival Antonella Bevere Astrei, organizzatrice anche quest’anno di questa manifestazione “rivolta alla famiglia”. Centrata sull'”obiettivo famiglia”, del resto, anche “Siamo famiglia”, prima conferenza regionale sulla famiglia, promossa dall’Assessorato Politiche Sociali e Famiglia della Regione Lazio (tenutasi in coincidenza con il Festival, il 28 luglio scorso, al Teatro delle Fonti di Fiuggi) al fine di approfondire le numerose tematiche che interessano l’infanzia e la genitorialità, nonché le politiche regionali in loro favore, a partire dal Piano Famiglia, illustrato dall’Assessore Forte. Mentre la responsabile della Commissione Scuola della Regione Lazio, Olimpia Tarzia, ha presentato l’iniziativa ‘Per’ nel corso della conferenza stampa inaugurale del Festival.
Anche in questa edizione, che ha presentato invariata una formula rivelatasi vincente, si sono alternate anteprime (da Diario di una schiappa 2, l’allegro antieroe undicenne alle prese con la seconda media, all’affollatissima proiezione dei Puffi, approdati a Central Park per sfuggire allo stregone Gargamella e aiutati da una famiglia newyorchese nella loro odissea per tornare al villaggio), anche di cartoni (Brendan e il segreto di Kells, ambientato in una abbazia fortificata nell’Irlanda dell’XI secolo e volto a esplorare con linguaggio innovativo territori inconsueti per un cartoon, come l’arte e la bellezza) e retrospettive dei cartoni di maggiore successo, dall’intramontabile orso Yoghi a Gnomeo e Giulietta, a Winnie the Pooh. In parallelo conferenze e dibattiti, supportati dalla proiezione di film di grande impatto (quali Maledimiele, dedicato alla tragica realtà dell’anoressia), e proiezioni ‘tematiche’ sul rapporto padre-figlio, come La fine è il mio inizio, delicato bilancio di una vita e di un rapporto, fatto dal giornalista Tiziano Terzani in punto di morte, e raccolto amorosamente dal figlio Folco. Frequentatissimo anche l’ormai tradizionale laboratorio videogames, che tanto successo ha riscosso nelle passate edizioni: spazio permanente in cui nonni, genitori e figli interagiscono in una dimensione familiare, personale e collettiva dei giochi, al fine di favorire la crescita di competenze culturali, oltreché tecnologiche, soprattutto per gli adulti, spesso impacciati nella fruizione di uno strumento dal grande potenziale di svago, socializzazione, stimolo e supporto all’apprendimento. Per passare infine ai film in concorso, anche quest’anno l’ampia selezione di pellicole al di fuori dei grandi circuiti commerciali, o frutto di progetti sperimentali (come nel caso di Soul boy, realizzato con il sostegno del Goethe-Institut di Goeteborg e attori non professionisti), ha messo in difficoltà la giuria presieduta da Gennaro Nunziante, sia per la qualità dei prodotti presentati che per l’interesse delle tematiche trattate. La scelta è caduta infine su Ways to live forever (Spagna, Regno Unito 2010) di Gustavo Ron, storia dell’undicenne Sam, malato terminale di leucemia, che, anziché arrendersi passivamente al destino segnato, compila una lista di “cose da fare prima di morire”, che riuscirà a realizzare. Ma una menzione speciale è andata anche a The first grader, storia vera di un anziano che combatte per il suo diritto all’istruzione. Tra i premi istituiti dal Festival è tornato, alla sua seconda edizione il premio ‘Sindaco per la famiglia’, istituito nella scorsa edizione (che aveva visto tra i premiati anche il sindaco di uno dei nostri comuni, Marino) per dare riconoscimento e visibilità alle iniziative adottate con delibera di giunta o di consiglio per sostenere la famiglia di impianto costituzionale. Alla seconda edizione anche il Memorial di Mini Rugby ‘Gianni Astrei’ ideato e organizzato dal giornalista Paolo Piersanti, capo ufficio stampa del Festival, per valorizzare uno sport di squadra che, come pochi, coniuga valori come la lealtà e il coraggio alla tolleranza, al rispetto dell’altro e all’aiuto ai più deboli.
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